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La nostra vocazione è mettere al centro le persone

PENSIERO PER DOMENICA – QUINTA TEMPO ORDINARIO – 6 FEBBRAIO

In questa domenica, Giornata per la vita, nelle letture della Messa troviamo tre letture, ben caratterizzate, sulla vocazione: un invito a riflettere sul fatto che alla radice di tutto c’è la chiamata alla vita e a viverla bene, a viverla per una missione.

La nostra vocazione è mettere al centro le persone
Cristo offre le chiavi a Pietro e la pesca miracolosa, miniatura XIV secolo, Padova Biblioteca capitolare.

La chiamata può avvenire ovunque. Isaia, mentre è immerso in preghiera, ha una forte esperienza mistica, una misteriosa visione della grandezza di Dio, e viene raggiunto dalla voce del Dio trascendente. Chi chiama Pietro, invece, è un Dio dal volto umano: Gesù di Nazareth, un falegname che sta muovendo i primi passi di predicatore errante. Pietro sta vivendo un momento di stanchezza e delusione. La sfida che Gesù gli lancia a provare a pescare ancora è paradossale: potrebbe farlo cadere nel ridicolo di fronte agli altri pescatori: solo uno che non è del mestiere si sognerebbe di gettare le reti di giorno! Paolo ricorda il suo arrivo a Corinto: per lui, tornare ad annunciare la risurrezione di Cristo, dopo il fallimento della predicazione ad Atene era un po’ come per Pietro buttare ancora la rete in mare.

Chi chiama è Dio e per rispondere bisogna sempre vincere la paura, la sensazione della propria indegnità. Isaia si sente uomo dalle labbra impure, in mezzo a un popolo dalle labbra parimenti impure. Solo l’esperienza della purificazione fa scattare in lui la molla della decisione. Solo il perdono di Dio gli dà lo slancio per dire: «Eccomi, manda me!». Pietro dice con chiarezza a Gesù: «Allontanati da me che sono peccatore». Paolo si autodefinisce «un aborto e il più piccolo tra gli apostoli». Poi, per tutti e tre, vale la conclusione di Paolo: «Per grazia di Dio sono quello che sono e la sua grazia in me non è stata vana». La chiamata cambia la vita.

Chiamando, Dio affida un compito: Isaia è chiamato ad annunciare la santità di Dio, in un contesto politeista e idolatrico. Paolo ha il compito di fare da portavoce per diffondere il primo “Credo” cristiano, la prima sintesi del mistero di salvezza annunciato da Gesù, con al centro la rilettura della vita terrena di Gesù e l’annuncio paradossale ed entusiasmante della sua risurrezione. La missione affidata a Pietro fa esplicito riferimento alla sua attività di pescatore: «D’ora in poi sarai pescatore di uomini». Non è un invito a catturare fedeli con acuminati ami spirituali, ma a mettere le persone al centro della propria attenzione. Troviamo qui l’essenza di ogni vocazione: mettere al centro le persone, averle a cuore. Così ha fatto Gesù, il primo e vero “pescatore di uomini”, che ci ha insegnato a promuovere e custodire la vita.

Lidia e Battista Galvagno

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