Anime grandi e generose della Chiesa albese del ‘900

Anime grandi e generose della Chiesa albese del '900

BIOGRAFIE Quando è stata presentata, il 19 giugno scorso in duomo ad Alba, la grande pubblicazione sulla figura di Sandro Toppino a 70 anni dalla morte – Luce e sale per la storia di tutti –insieme con ricordi e testimonianze di quella che è stata definita la sua «cordata» albese, è riemersa un’osservazione già fatta altre volte: bello e interessante, ma in realtà si tratta solo di giovani e uomini, le ragazze e le donne dove sono? Considerazione giusta, anche se qualche figura femminile è stata ricordata in quelle pagine. Ma occorreva fare di più. Il buon esempio l’aveva dato don Angelo Stella nel suo Il laicato cattolico albese del Novecento (2006): oltre ai nomi “classici” a tutti noti – Sandro Toppino, Giuseppe Pieroni, Alberto Abrate, Gino Vignola, Pino Prandi… e tanti altri – il libro offre il ricordo e la testimonianza di ragazze e donne impegnate nella Gioventù femminile e nell’Unione donne di Azione cattolica della diocesi albese, sia a livello diocesano che parrocchiale. Venivano ricordate Gina Saffirio, Lidia Occhetti, Iole Barbero, Maddalena Revello, Giuseppina Marengo, Rosita Raimondo, Modestina Cravanzola.

Facendo tesoro di quelle pagine, ricche e preziose, con l’apporto e la collaborazione di persone che hanno accettato di partecipare a questa nuova pubblicazione, ampliamo l’orizzonte di quello che è stato il vasto impegno delle tante persone che papa Pio XII chiamò «anime grandi e generose», nella celebrazione a Roma del XXV anniversario della Gioventù femminile di Azione cattolica (24 aprile 1943). In quella circostanza, ove era presente una buona rappresentanza albese, papa Pacelli aveva lasciato la consegna di una «educazione alla fede, e fede viva», osservando che anche «in questa Italia dalle profonde e nobilissime tradizioni cattoliche, in molte parti l’influsso pubblico della fede è scemato. Occorre pertanto che la gioventù sia non ignara, bensì penetrata della sua fede, e così senta fortemente nella coscienza la dignità di essere e di vivere da cattolica e possa dire nell’età matura: Scio cui credidi: So in chi ho posto la fede” (2Tim 1,12)».

Pur sapendo che è sempre in agguato il vecchio detto – qui incipit enumerare incipit errare– siamo riusciti a raccogliere testimonianze e scritti per poter presentare le seguenti figure: Amalia Vitali Cavazza, Giuseppina Marengo, suor Tecla Merlo, Rosita Raimondo Montanaro, Suor Scolastica Rivata, Lidia Occhetti, Italina Massucco, Iole Barbero Dellapiana, Maddalena Revello, Lucia Ciravegna, suor Giuseppina Armigliato, Gina Saffirio, Agnese Binello, Ottavia Rivera, Caterina Vacchetto, Aldina Brovia, Modestina Cravanzola, Teresita Montanaro Pieroni, Mariuccia Contratto, Teresa Barbero Stroppiana, Cecilia Boano, Teresa Ambrosio Barbero, suor Maria Elide Biglia, Carla Passalacqua, suor Arcangela Galleo, Sandra Moscone Buffa, Rosetta De Nicola Bonelli, suor Bruna Soma, Rosa Cortese Schellino, Marinella Boffa, Franca Magliano Dionese, Nadia Rava Aimassi, Piera Molino Battaglino, Elisabetta Altare Brusco, Annamaria Bellis Binello.

Occorre tener presente il monito di papa Francesco che «ancora non ci siamo resi conto di cosa significhi la donna nella Chiesa e ci limitiamo solo alla parte funzionale. La donna è colei che fa bello il mondo, che lo custodisce e mantiene in vita. Vi porta la grazia che fa nuove le cose, l’abbraccio che include, il coraggio di donarsi. La pace è donna. Nasce e rinasce dalla tenerezza delle madri. Perciò il sogno della pace si realizza guardando alla donna. Non è un caso che nel racconto della Genesi la donna sia tratta dalla costola dell’uomo mentre questi dorme. La donna, cioè, ha  origine vicino al cuore e nel sonno, durante i sogni. Perciò porta nel mondo il sogno dell’amore. Se abbiamo a cuore l’avvenire, se sogniamo un futuro di pace, occorre dare spazio alla donna».

Un libro come ricordo e come impegno. Grazie a Dio, il libro dei “santi” è mai completo e definitivo, per cui quanti hanno persone da indicare e ricordare si facciano avanti e se ne potrà far tesoro per un’eventuale prossima riedizione. Il libro viene offerto in omaggio, come ricordo e impegno del Sinodo nelle nostre chiese, e si potrà trovare presso la Curia diocesana, l’Azione cattolica in via Mandelli, la tipografia l’Artigiana di Corino e presso l’autore. Ogni eventuale libero contributo sarà inviato all’istituto Effatà, un centro per recupero di sordomuti, voluto da Paolo VI a Betlemme, gestito da suore italiane che normalmente visitiamo quando andiamo pellegrini in Terra Santa.

Giovanni Ciravegna

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