TORINO «Il governo ha deciso che il 31 marzo finirà lo stato d’emergenza, ovviamente d’intesa con il Comitato scientifico, e noi non possiamo che gioirne nella consapevolezza però che il Covid non è un tema superato e va gestito. Stiamo lavorando per garantire la prosecuzione del nostro sistema-presidio anti-Covid», dice il presidente della Regione Alberto Cirio.
«Lo stato d’allerta e l’organizzazione di tutto il sistema realizzato fino a oggi cambierà poco, fino a quando il Covid sarà davvero alle nostre spalle», spiega Cirio inaugurando il nuovo centro alcologico di Torino all’ospedale Mauriziano.
«La campagna vaccinale sembra essersi fermata – ha aggiunto Cirio – e chi non si è vaccinato sta ricevendo un messaggio di liberi tutti. Abbiamo armi più spuntate per convincere chi ancora non è vaccinato. Presenteremo un piano apposito per affrontare questa fase. Per noi è terminata l’emergenza da decreto, ma non l’emergenza di fatto. Comunque finalmente possiamo dire che la sanità può ripartire nella sua totalità. La gente continua ad ammalarsi e ad avere bisogno di cure, anzi in questi due anni si sono anche acuite molte fragilità come l’abuso di alcol soprattutto fra i giovani. Un problema drammatico che ha bisogno della massima attenzione. La pandemia ci ha insegnato una cosa, che mai più potremo affrontare la sanità con i tagli dei servizi, ma per fare questo ci vuole una linea chiara del governo. Va bene aumentare le spese per le armi, ma ricordiamoci che fino a due mesi fa parlavamo di aumentare la spesa sanitaria. Anche perché il virus è un nemico inodore, invisibile, subdolo, ma ancora armato».
Ansa