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Giornata della Terra: il Pianeta è in bilico. L’allarme del Wwf

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AMBIENTE «Un milione di specie sono a rischio estinzione, stiamo bruciando la ricchezza della vita sul nostro pianeta» e «a causa di incendi e deforestazione parte della foresta amazzonica emette più Co2 di quanta ne riesca ad assorbire». Lo ricorda il Wwf in occasione della Giornata della Terra che si celebra in tutto il mondo il 22 aprile con il documento Giornata mondiale della Terra 2022: un pianeta in bilico in cui evidenzia che «il 75% della superficie terrestre non coperta da ghiaccio è già stata significativamente alterata, la maggior parte degli oceani è inquinata e più dell’85% delle zone umide è andata perduta».

L’associazione ambientalista ricorda che «il tasso di estinzione di specie animali e vegetali è mille volte superiore a quello naturale» e spiega che «il più importante fattore diretto alla base della perdita di biodiversità negli ultimi decenni è stato il cambiamento dell’uso dei suoli e, principalmente, la conversione di habitat primari incontaminati in sistemi agricoli: l’agricoltura consuma oggi il 40% della superficie terrestre, ed è responsabile del 23% delle emissioni di gas serra».

L’Italia, aggiunge il Wwf, è il Paese europeo che presenta il più alto numero di specie (ha circa la metà di quelle vegetali e circa un terzo di quelle animali attualmente presenti in Europa). In base alla «check list» del Ministero della transizione ecologica, il nostro Paese ospita 57.468 specie animali, di cui 4.777 (8,6%) si possono considerare endemiche e quasi 12mila specie vegetali. Dalla metà del secolo scorso la biodiversità in Italia ha subito una fortissima riduzione, in particolare a causa del consumo del suolo, ricorda la Ong.

Giornata della Terra: il Pianeta è in bilico. L'allarme del Wwf

La conversione dei suoli, spiega il Wwf, avviene a danno soprattutto degli ecosistemi forestali, che ospitano l’80% della biodiversità terrestre: nel XXI secolo è stato perso il 10% della superficie forestale globale (circa 10 milioni di ettari l’anno). Da luglio 2020 a luglio 2021 la deforestazione in Amazzonia è aumentata del 22% rispetto all’anno precedente e questo fattore, assieme al cambiamento climatico, fa sì che parte della foresta amazzonica stia ora emettendo più carbonio di quanto ne catturi.

Ansa

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