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Si celebrano i 25 anni della Protezione civile di Bra

Si celebrano i 25 anni della Protezione civile di Bra

BRA Quando si pensa al gruppo di volontari di Protezione civile braidese, la prima immagine che balza alla mente è quella della loro giubba catarifrangente. Presenti ogni qualvolta c’è una necessità collettiva, donne e uomini di questo importante servizio cittadino si danno da fare per presidiare le aree dove si svolgono gli eventi, per offrire informazioni o per aiutare chi è in difficoltà.

Nato 25 anni or sono, questo gruppo di volontari è andato consolidandosi negli anni: oggi può contare su un nucleo di 32 unità, tra uomini e donne, coordinati dal presidente di lungo corso, Gian Massimo Vuerich. Che racconta: «Era il 1997 e l’allora sindaco Franco Guida mi affidò l’incarico di creare la Protezione civile che in Bra era assente, una necessità emersa anche a seguito dell’alluvione del 1994. Con qualche amico del tempo, scrivemmo un “bando di reclutamento”: ricordo ancora come al centro polifunzionale si presentarono oltre 90 braidesi, che si volevano impegnare in questa forma di volontariato. Raccontammo brevemente quali sarebbero state le incombenze di cui ci saremmo dovuti fare carico e questo assottigliò molto le file. Ma partimmo e da allora a oggi siamo sempre attivi».

La sede del gruppo si trova al civico 18 di via Euclide Milano; nei 500 metri quadrati del piano terreno ci sono gli uffici, i magazzini e le rimesse, mentre al primo piano è localizzata una foresteria (tre vani forniti di servizi) nella quale si possono ospitare squadre di altri Comuni che potrebbero arrivare a Bra per dare sostegno ai volontari locali. Nello stesso edificio trovano anche sistemazione i radioamatori dell’Ari (Associazione radioamatori italiani).

Aggiunge il presidente Vuerich: «La posizione della sede, nei pressi della caserma della compagnia dei Carabinieri, ci permette di utilizzare la vicina tangenziale in maniera da avere una immediata via di uscita. Disponiamo di mezzi per il trasporto del personale e mezzi d’opera, come la Terna, che rende possibili operazioni di movimento terra. Siamo anche dotati di un sistema di comunicazioni (apparati radio palmari e mobili) che ci consente di avere sempre collegamenti operativi».

Tanti i campi di intervento di questi volontari. In attesa che si concluda davvero questa terribile pandemia, giova ricordare che i volontari braidesi – al tempo del Covid-19 – hanno percorso oltre 5mila chilometri per consegnare di medicinali, mascherine, generi di prima necessità prelevati nel magazzino regionale di Fossano e distribuiti alle case di riposo della zona.

Valter Manzone

Il presidente: «Entro 60 minuti dall’allarme 4 squadre operative»

Gian Massimo Vuerich ricopre la carica di presidente del gruppo dal lontano 1997 (anno in cui venne fondato), fatta salva una breve parentesi, nella quale gli succedette il volontario Tonino Traversa.

Presidente, come è stato strutturato logisticamente il gruppo?

«Come previsto dalle disposizioni della Regione Piemonte, siamo in grado di mettere in campo quattro squadre entro 60 minuti dall’allarme, le altre quattro entro due ore (tempistica questa testata dal responsabile della Protezione civile comunale, Domenico Brizio, ndr). Tra il personale sono presenti operatori radio, autisti e specialisti in segreteria d’emergenza, che possono essere mobilitati direttamente dal coordinamento di Cuneo».

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Il presidente Gian Massimo Vuerich

Quale impegno è richiesto a un volontario e quali i requisiti per fare parte del gruppo?

«I volontari debbono avere i necessari requisiti di sana e robusta costituzione attestati da certificazione medica, se dispongono anche di patenti o capacità particolari meglio ancora; sono inoltre tenuti a effettuare non meno di tre servizi all’anno. Bisogna tener conto infatti che molti sono lavoratori dipendenti e non si vogliono creare problemi con i datori di lavoro, fatto salvo l’eventuale impegno per emergenze. Periodicamente Regione Piemonte e coordinamento di Cuneo richiedono la partecipazione a corsi destinati a incarichi specifici, mentre sono obbligatori corsi sulle leggi di Protezione civile e sull’utilizzo dei Dpi (dispositivi di protezione individuale)».

Qualche numero sul lavoro svolto in questi ultimi mesi…

«Siamo andati ovunque per attività ordinarie e per quelle straordinarie. Riguardo a queste ultime, siamo stati presenti a Garessio durante la recente alluvione. Poi siamo stati a Norcia (in Umbria), in Francia, lungo la Via del sale, quindi ovunque si presenti una necessità. L’attività ordinaria è invece quella di presidiare eventi quali Cheese 2021, serate con concerti o manifestazioni, ma anche operare per contenere la pandemia, ad esempio con la presenza ai mercati settimanali».  

v.m.

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