Ultime notizie

Annata 2022: il clima, le vigne, le prospettive

Annata 2022: il clima, le vigne, le prospettive 1
Vendemmia di Barbera in un'azienda albese ©Marcato

ANALISI L’annata 2022 è una delle più difficili da pronosticare sia per la qualità che per la quantità delle uve. Le ragioni stanno soprattutto in un andamento climatico che definire particolare è pleonastico. A chi finora ci ha chiesto come sarà quest’annata abbiamo sempre evitato di dare risposte categoriche, anche perché da ora alla raccolta mancano ancora numerose settimane, soprattutto per le varietà tardive, che potrebbero ancora giovarsi di situazioni climatiche meno estreme. Per il momento ci limitiamo a delineare il resoconto del clima che c’è stato su queste colline da novembre 2021 ai nostri giorni, in attesa di possibili cambi di passo già nel mese di agosto.

Un clima in prevalenza caldo e secco. Se volessimo caratterizzare l’andamento climatico da novembre a luglio dovremmo fare riferimento soprattutto a due aggettivi: caldo e secco. Magari in qualcuno dei singoli mesi possiamo essere smentiti, ma nella globalità l’evidenza è questa.

L’annata è iniziata con un novembre alterno, ma poco piovoso, piuttosto ricco di nebbie, sia in alta che in bassa collina. Dicembre ha portato l’unica nevicata del periodo, tra il 7 e l’8 del mese, una situazione che non si è più ripetuta in tutto l’inverno. Fino a metà di marzo, il cielo non ci ha più portato precipitazioni e le temperature sono state alterne, con periodi più miti e altri più rigidi.

La prima pioggia di una certa consistenza si è avuta tra fine marzo e inizio aprile. Da allora a distanza di 15-20 giorni, si sono verificate altre piogge, ma con quantità spesso limitate. Le precipitazioni più generose sono state quelle della prima settimana di maggio, ma con esiti differenti a seconda delle zone. Nello stesso mese, poi, è tornata dopo anni di latitanza la cosiddetta caudera ’d mag, un periodo di caldo sopra le righe concentrato tra il 9 e il 22 del mese. Maggio si è concluso con un clima più mite e con altre due precipitazioni di buona intensità.

Annata 2022: il clima, le vigne, le prospettive
Fase del travaso © Marcato

Decisamente caldi sono stati giugno e luglio, con temperature che spesso sono balzate molto in alto, addirittura fino oltre i 36-37 gradi, e con rari temporali rinfrescanti. Se giugno si è piazzato al secondo posto nella graduatoria degli ultimi cento anni, luglio rischia di occupare il primo posto assoluto.

Gli effetti sulle piante e sull’uva. Questa situazione climatica ha influenzato lo sviluppo della vegetazione tra i filari e l’evoluzione dei grappoli. Un primo dato da ricordare è la grande variabilità delle situazioni che lungo i mesi si sono verificate nei vari territori. Se la Langa sembra essere quella con la situazione più rassicurante, maggiori sono i problemi per esempio sulle colline del Roero per il tipo di suolo più sciolto che prevale in tale areale. Le situazioni oggettivamente più critiche si rintracciano, però, in alcune parti del Monferrato (in particolare quello alessandrino) e sui Colli Tortonesi, dove le precipitazioni lungo l’anno sono state molto limitate.
Ma è bene evitare ogni previsione catastrofica: innanzitutto perché alla raccolta mancano ancora numerose settimane; in secondo luogo perché la vite è costituzionalmente una pianta “arida” in grado di tollerare situazioni anche estreme; in terzo luogo perché non sappiamo come potrà evolversi il clima nel mese di agosto e nelle settimane successive.

In queste condizioni sono anche difficile le previsioni sui tempi di raccolta. È probabile che gli anticipi maturati nei mesi scorsi, con il clima secco avuto finora, possano tradursi in oggettivi rallentamenti di maturazione e, quindi, in un avvio più ritardato del previsto della vendemmia. Per saperne di più, non ci resta che aspettare. E neanche troppo.

 Giancarlo Montaldo

Banner Gazzetta d'Alba