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Au nom du pain, il film che racconta i panificatori langhetti emigrati in Costa Azzurra

Au nom du pain, il film che racconta i panificatori langhetti emigrati in Costa Azzurra 2

ALBA Sarà proiettato nell’Arena esterna del Teatro sociale di Alba, venerdì 15 luglio dalle 21.15, con ingresso libero, Au nom du pain, il docufilm della giornalista e documentarista francese di origine italiana Géraldine Giraud. La proiezione rientra nel programma di Cinema nell’Arena promosso dall’assessorato alla cultura del comune di Alba.

Il docufilm è stato prodotto da Girelle production insieme a France 3 Provence-Alpes-Côte d’Azur, ed è già andato in onda sulla Tv di stato ed è stato proiettato in un cinema di Nizza. La regista mette in scena, in poco più di 50 minuti, le proprie radici che affondano nel comune di Niella Tanaro, raccontando una storia locale, ma allo stesso tempo globale.

Temi che stanno, fin dalla nascita a cuore della fondazione Radici, la prima in Italia nata espressamente per la tutela e la salvaguardia della memoria del territorio. Già a Natale 2021 la Radici ha favorito la proiezione in anteprima assoluta del docufilm Rèis-Raìz-Piemontesi d’Argentina realizzato in collaborazione con il gruppo musicale La cricca dij mes-cià.

«Per la fondazione Radici è un onore essere stati scelti dalla regista e dal sindaco di Niella Tanaro Gianmario Mina per la proiezione di questo docufilm che racconta con immagini emozionanti una storia di migrazione di piemontesi verso la Francia: quella dei panificatori langhetti in Costa Azzurra. Un’arte che si perpetua ancora oggi e che è diventata legame forte tra paese che si rinsalda ogni anno. La promozione di Au nom du pain, nel nome del pane, rientra appieno tra gli scopi della fondazione e siamo orgogliosi che Géraldine Giraud ci abbia scelto per la proiezione del suo docufilm. Ringraziamo inoltre l’Amministrazione comunale albese e l’assessorato alla cultura per aver voluto inserire la proiezione nel ricco programma di Cinema nell’arena», commenta il presidente di Radici Claudio Rosso.

«È un orgoglio per noi vedere che la nostra storia d’emigrazione dei panificatori di Niella Tanaro, i quali hanno portato avanti la tradizione dell’arte bianca fino all’estero, si espande oggi, su tutto il territorio piemontese, fino ad Alba. Au nom du pain è un omaggio ai suoi coraggiosi lavoratori ed un riflesso della ricchezza di tutto il territorio langarolo, essendo Niella Tanaro l’ultimo paese delle Langhe del Sud.  Grazie al docufilm, Niella ha riscoperto le sue radici legate al pane e si sta reinventando un futuro. Il pane di Niella Tanaro sta lievitando di nuovo, con vari progetti legati

allo sviluppo della filiera dell’arte bianca sul territorio langarolo, come la riscoperta dei grani antichi, o il recupero dei terreni incolti e silenti. Ringrazio la fondazione Radici, il Sindaco Carlo Bo, l’assessore alla cultura Carlotta Boffa e tutta l’amministrazione per questo bell’invito che fa eco ad una storia alla quale i Langaroli si sentono legati storicamente, ma più ampiamente, anche tutti gli innamorati del buon pane di tradizione», aggiunge Gianmario Mina, il sindaco di Niella Tanaro.

Au nom du pain: in programma venerdì 15 luglio dalle 21.15 arena Guido Sacerdote ad Alba, ingresso libero, interverranno la regista, il sindaco di Niella Tanaro, l’amministrazione comunale albese e numerosi ospiti, tra cui il panificatore di Rai Uno Fulvio Marino e i contadini-panettieri dell’agriforno di Rosso Gentile di Vicoforte, protagonisti del docufilm ed eredi della tradizione del pane a lievito madre con l’uso di grani antichi del territorio.

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