Pettegolezzi e dicerie possono arrecare danno a chi è particolarmente fragile

Pettegolezzi e dicerie possono arrecare danno a chi è particolarmente fragile

LETTERA AL GIORNALE Caro direttore, sono un uomo non più giovane, vedovo da alcuni anni, con dei figli adulti e dei nipoti. Alcuni mesi fa, nel mio paese, hanno cominciato a circolare delle voci, secondo le quali io avrei girato attorno a una ventenne. Naturalmente è una falsità e, d’impulso, avrei voluto pubblicare immediatamente il mio sdegno. Ma vista la mia età, ho ingoiato il rospo e mi sono rassegnato, con la speranza che, col tempo, tutto si affievolisse e fosse dimenticato.

Purtroppo però, tempo fa, si è verificato un altro episodio che ha nuovamente gettato fango su di me. Chiacchierando con una donna del mio paese, mi è stato chiesto se ero interessato a conoscere una signora dell’età adeguata alla mia, per avere compagnia. Io risposi che non ero interessato e, per quanto mi riguardava la questione era chiusa. Non mi sembrava di aver offeso nessuna. Il mio discorso però è stato completamente stravolto e adesso circolano voci secondo le quali io racconterei in giro che le signore corrono dietro a questo vecchietto.

Insomma, sono nuovamente investito da questi pettegolezzi, da queste maldicenze che mi fanno male e che mi sfiniscono. Non so cosa ne pensa lei, direttore. Veda se pubblicare o meno questa mia.

 Lettera firmata

Come il lettore ha già evidenziato, pettegolezzi spesso infarciti di pregiudizi sono facili a diffondersi nelle piccole comunità, creando difficoltà e turbando le persone. Una pratica che non lascia fuori nessuno e che spesso viene sottovalutata nelle conseguenze che può avere soprattutto nelle persone più fragili da un punto di vista umano e sociale, magari perché già provate dalla vita. Nella sua Filotea, san Francesco di Sales dà dei suggerimenti preziosi in proposito. Scriveva il santo indicato come patrono dei giornalisti: «Quando parlo del prossimo, la mia bocca nel servirsi della lingua è da paragonarsi al chirurgo che maneggia il bisturi in un intervento delicato tra nervi e tendini: il colpo che vibro deve essere esattissimo nel non esprimere né di più né di meno della verità. Il tuo modo di parlare sia pacato, schietto, sincero, senza fronzoli, semplice e veritiero. Tieniti lontano dalla doppiezza, dall’astuzia e dalle finzioni. È vero che non tutte le verità devono sempre essere dette; ma per nessun motivo è lecito andare contro la verità. Occorre seguire l’interpretazione più benevola del fatto. Bisogna agire sempre in questo modo, Filotea, interpretando sempre in favore del prossimo; e se un’azione avesse cento aspetti, tu ferma sempre la tua attenzione al più bello… L’uomo giusto quando non può scusare né il fatto né l’intenzione di chi sa per altre vie essere uomo per bene, rifiuta di giudicare, se lo toglie dallo spirito, lascia a Dio solo la sentenza.… Quando non ci è possibile scusare il peccato, rendiamolo almeno degno di compassione, attribuendolo alla causa più comprensibile che si possa pensare, quali l’ignoranza e la debolezza».

g.t.

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