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Il nostro Comune non è un luogo dove si ascoltano tutti i cittadini

Il Municipio di Alba illuminato, fino a domenica 28 giugno, di rosa e tricolore per il Giro d'Italia

LETTERA AL GIORNALE Signor direttore, faccio presenti le mie perplessità sull’attuale Amministrazione comunale. Tempo addietro, seguendo la procedura, ho più volte telefonicamente contattato la segreteria del sindaco. In una prima istanza avevo avanzato la richiesta di un incontro col vicesindaco (delega alla cultura); successivamente (risultando vano il primo tentativo), con il sindaco. In entrambi i casi per proporre aspetti culturali orientati a suscitare interesse nella cittadinanza.

La gentile segretaria, educatamente, sempre concludeva che a breve sarei stato contattato e convocato. Trascorsi mesi e senza alcuna risposta, mi ero quindi permesso un garbato sollecito suscitando lo stupore dell’interlocutrice, la quale asseriva di aver informato, da tempo, entrambi i soggetti in causa. Amareggiato (si fa per dire), per il “disinteresse”, riponevo nel cassetto i progetti culturali che reputavo utili per il comprensorio locale. O meglio, li ho poi orientati verso aree del basso Piemonte, del Torinese e/o del Ponente ligure, da dove provengono i miei avi (per questa ragione, forse, prediligo vento e acqua salata), territori questi forse più interessati alla loro valorizzazione, magari non solamente enogastronomica.

Da italiano sono cresciuto con lo slogan che il Quirinale doveva essere anche la mia “casa”; come il Comune dove abito avrebbe dovuto esserlo, sia pure in qualità di semplice cittadino. Devo riconoscere che tutte le precedenti Amministrazioni (coeve ormai della mia quiescenza) mi ricevevano, ascoltando con interesse quanto esponevo loro; magari ricavandone qualche utile frammento del mio dire per nutrire anche la mente.

 Elio Rancoita, Alba

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