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A pelle nuda, la mostra di Marianna Pagliero allo spazio S’Art

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ARTE Sabato 12 novembre alle 17 sarà inaugurata presso lo spazio S’Art di Alba, in via Gazzano 3/a, la mostra A pelle nuda di Marianna Pagliero. Ad avvicinare Marianna ai dipinti a olio è l’Accademia di Belle arti di Torino. Qui inizia a studiare la pelle e il corpo umano, che diventeranno i suoi soggetti prediletti.

Da sempre appassionata e attratta dall’Arte – e delle arti, soprattutto la musica – Marianna ha frequentato prima l’Istituto d’arte, poi l’Accademia di Belle arti laureandosi al triennio di scultura e al Biennio specialistico di pittura. Durante il percorso artistico-didattico ha esplorato diversi filoni concettuali, uno dei più ampi è quello di studio della pelle e del corpo umano. Lo dimostrano l’installazione al centro della mostra, Profumo fruttato, e il fatto che questo soggetto abbia trovato terreno estremamente fertile attraverso il medium pittorico, confermando così il corpo umano e il nudo come protagonisti principali nel linguaggio artistico di Marianna.

A pelle nuda, la mostra di Marianna Pagliero allo spazio S'Art«La pelle è il nostro collegamento tra il dentro e il fuori, tra il mondo interiore e il mondo esterno. È la nostra protezione. È ciò che dialoga con il mondo, fa esperienza di esso» spiega l’artista. «Con i suoi cinque sensi, il nostro corpo è uno strumento straordinario di conoscenza e di studio. Ci permette di conoscere noi stessi e ciò che sta fuori di noi e, allo stesso tempo, è un’inesauribile fonte d’ispirazione e bellezza esso stesso. È meraviglioso da osservare, ascoltare, toccare, studiare e conoscere. Questo è ciò che faccio con la mia arte e che cerco di trasmettere: l’esperienza del corpo e della pelle. Della sua bellezza nella diversità, nell’unicità. Nel suo valore ora simbolico, ora puro».

Nei dipinti in mostra il nudo è soggetto unico e indiscusso, nella sua naturalezza, senza essere provocatorio. La fisicità rappresentata è sempre sincera e rispettosa.

Da sempre al centro della ricerca artistica di Marianna, la pelle è reinterpretata in ogni sua installazione: «Questa volta viene proposta in associazione alla buccia della frutta: pelle come protezione e connessione tra noi e il mondo esterno. Delle sei lastre di marmo componenti l’opera, cinque riportano la texture del frutto appoggiato sopra di esse, mentre la sesta riproduce la pelle umana. L’idea è che chiunque tocchi la lastra diventi parte dell’opera, diventi “il frutto”»

Lo spazio S’Art di Martina Zeppegno e Valentina Aceto, ospiterà la mostra A pelle nuda fino al 27 novembre e sarà aperta al pubblico il sabato e la domenica dalle 11 alle 18.

 

Giorgia De Carolis

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