L’opera di Fiorella Nemolis racconta uno spaccato della storia di Bra

L'opera di Fiorella Nemolis racconta uno spaccato della storia di Bra
L'interno di Map

BRA Nel raccontare la storia di un luogo i testimoni diretti sono spesso le fonti più autorevoli e possono narrare meglio la propria città. Questo è uno dei principi alla base dell’ultima opera di Fiorella Nemolis: la storica commerciante braidese presenterà nella serata di venerdì 2 dicembre, nel salone Bper,  Bra, 45 anni di Map e l’amore che ci rimane. La serata di presentazione inizierà alle 21, e sarà a ingresso libero.

Nel libro Fiorella ha voluto narrare, oltre alla sua, la storia del marito Marzio Avalle, che ha avuto un ruolo fondamentale nella crescita del negozio: vero e proprio maestro dell’artigianato, amava trascorrere le giornate a realizzare oggetti in diversi materiali – passione che coltiva tutt’oggi nel laboratorio casalingo – che venivano poi venduti; al lui si lega il nome del negozio: Map riprende infatti Mappo, nomignolo con cui, in tenera età, veniva chiamato dal fratello.

Un percorso che, come ha ricordato Fiorella, è iniziato nel 1968 in via Vittorio, tra la sfiducia di alcuni braidesi, che guardavano diffidenti le vetrine di Map; un’attività che veniva vista come strana, dati i gadget – oggetti di uso comune rielaborati nella forma – che proponeva. L’attività è poi cresciuta, e Fiorella ha saputo conquistare la fiducia anche di quei concittadini più schivi: «Hanno imparato a conoscermi come persona empatica, e da lì abbiamo iniziato a intrecciare un rapporto con la città».

Lo spostamento nella seconda e ultima sede, in via principi di Piemonte, in un locale più ampio, ha consolidato il ruolo che l’attività ha avuto per Bra: «Il quartiere – racconta Fiorella – ci ha accolti benissimo, erano tutte persone allegre, senza invidia; Map era tenuto in gran considerazione, in quanto uno dei soli cinque negozi di gadget in tutta Italia». É venuto dunque a crearsi un rapporto non soltanto con i clienti, ma anche con i passanti e i residenti della zona.

La coppia ha vissuto quotidianamente la città, contribuendo a migliorare concretamente il quartiere: Fiorella ha ricordato le numerose lettere scritte a mano e inviate al Comune, con cui richiedeva l’installazione di panchine, presenti da allora sulla via, così come le reiterate proteste, nei primi anni 2000, per la presenza di buche sulla pavimentazione dei portici.

Poi, quasi improvvisa, la chiusura: «Un giorno, guardando Marzio e il negozio, ho capito che era il momento di chiudere». Così, il 31 maggio 2013, è stata organizzata una piccola cerimonia per salutare Map: dando seguito all’originalità che l’ha sempre contraddistinta, Fiorella ha chiesto e ottenuto che i partecipanti si vestissero in maniera particolare; sono quindi state abbassate contemporaneamente le serrande delle attività della via: un modo originale per salutare una storica attività braidese.

Dennis Bellonio

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