Caccia e gioco d’azzardo escono dalla legge omnibus regionale

Immagine d'archivio
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TORINO «Un’opposizione intransigente è riuscita a far stralciare dal testo dell’omnibus, che la Giunta Cirio aveva portato in Aula azzerando il passaggio in Commissione e imponendo la procedura d’urgenza, articoli che incidevano profondamente su temi importanti come la caccia e il gioco d’azzardo», commenta il consigliere regionale del Pd Maurizio Marello.

«Abbiamo sventato i trabocchetti nascosti all’interno di un testo di 91 articoli, che dovrebbe avere solo il compito di semplificare le norme e non di stravolgerle», aggiunge il presidente del gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

Di gioco d’azzardo se ne parla anche nel numero di Gazzetta d’Alba in edicola.

«Ancora una volta il centrodestra ha provato a utilizzare la scorciatoia dell’omnibus per riformare anche norme e leggi molto controverse, sulle quali non ha avuto il coraggio di sottoporre al Consiglio regionale un disegno di legge ad hoc e di utilizzare un percorso legislativo corretto e ha preferito provare a ricorrere a un blitz per accorciare i tempi della discussione. Se fin dall’inizio la Giunta Cirio si fosse dedicata a realizzare le vere riforme che il Piemonte attende non staremmo aspettando, per esempio, un piano sociosanitario che ormai non vedrà più la luce in questa legislatura», aggiungono i consiglieri di opposizione.

«Fin dal 2020 avevamo annunciato battaglia contro l’ approvazione di articoli che avrebbero significato un ritorno al passato per il Piemonte in merito a un tema come il gioco d’azzardo, una piaga sociale che va combattuta. Per la Giunta evidentemente prima della tutela delle persone fragili venivano gli interessi delle lobby delle sale scommesse. Così non è stato per noi che abbiamo lottato fino ad oggi», ha detto Marello ieri a fine seduta.

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