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L’addio a Enzo Demaria, sindaco di Alba durante l’alluvione e riferimento per la vita culturale

Lutto: è mancato l'ex sindaco di Alba Enzo Demaria
Enzo Demaria

ALBA Grande cordoglio alla cerimonia funebre di Enzo Demaria, nel primo pomeriggio di oggi, 1° marzo. Il funerale, celebrato in duomo, è stato preceduto da un momento di ricordo sotto i portici del palazzo comunale, con le bandiere a mezz’asta in segno di lutto cittadino.

Sindaco di Alba dal 1990 al 1999, presidente della sezione Alba, Bra, Langhe e Roero dell’Anpi, era entrato per la prima volta in Consiglio comunale nel 1970, per poi essere nominato assessore nel 1972.

Punto di riferimento per la vita culturale, sociale, politica e associativa albese, era stato nominato Commendatore della Repubblica nel 2015.

Ad accogliere l’arrivo della bara, disposta ai piedi del scalone del palazzo, tutte le principali istituzioni legate alla città, oltre ad amici e a persone che hanno condiviso con lui il suo percorso. Presente una nutrita delegazione dell’Anpi, con stemmi e bandiere. Immancabile anche il vessillo di Alba, medaglia d’oro per la Resistenza.

In prima fila, gli ex sindaci di Alba: Maurizio Marello, Giuseppe Rossetto, Tomaso Zanoletti ed Ettore Paganelli.  Guidati dalla voce di Barbara Borra, si sono susseguiti diversi interventi, a partire dal sindaco Carlo Bo: «Ricorderò sempre come, il giorno successivo alla mia elezione nel 2019, Demaria abbia voluto incontrarmi per ricordarmi prima di tutto i valori su cui si fonda la nostra città: è stato un grande uomo, che ricorderemo per sempre», ha detto.

Il presidente della Regione Alberto Cirio ha ricordato gli inizi della sua carriera politica: «Devo molto a Enzo Demaria, che il 4 giugno del 1995 scelse di affidarmi il ruolo di vicesindaco, nonostante la mia poca esperienza politica. Era un uomo che credeva nei giovani e che dava loro fiducia».

 

Francesca Pasquero Barberis, per l’Anpi, si è soffermata sull’impegno costante dell’ex sindaco per salvaguardare e valorizzare la memoria, a partire dai sette volumi delle Strade delle memorie partigiane: «Stava lavorando all’ottavo, sulla valle Bormida: se la memoria crea gli anticorpi per affrontare il presente e il futuro, lui era l’incarnazione di questo impegno. Fu grazie a lui che le due sezioni locali dell’Anpi, quella di Alba e quella di Bra, vennero unite, per lavorare in sinergia», ha ricordato.

Tra gli altri interventi, anche la direttrice del Centro studi Beppe Fenoglio Bianca Roagna e il presidente provinciale dell’Anpi Paolo Alemanno, che Demaria affiancava nel ruolo di vicepresidente. Una cerimonia sentita,  scandita dalla musica, sempre attraverso la voce di Barbara Borra: dalle note francesi del brano La vie en rose, uno dei preferiti di Demaria, all’immancabile Bella ciao, canto simbolo della Resistenza, come ultimo saluto a un ex sindaco albese che ha sempre continuato ad occuparsi della città e del suo futuro.

Francesca Pinaffo

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