Frode dei prodotti biologici: indagato un imprenditore cuneese

Frode dei prodotti biologici: indagato un imprenditore cuneese

FRODE C’è anche un imprenditore cuneese, alla guida di un’azienda che commercializza frutta secca e conserve di pomodoro, fra i destinatari delle misure cautelari emesse ieri (martedì 28 febbraio) dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, per aver immesso sul mercato fra il 2016 e il 2022, spacciandoli per biologici, mandorle e pomodoro da agricoltura convenzionale, contaminati da residui chimici. Secondo la Guardia di finanza di Caserta, l’imprenditore, al quale è contestato il reato di associazione a delinquere finalizzata al falso ideologico e alla frode aggravata, assieme a due “colleghi” di Caserta e Catania, è riuscito a falsificare la provenienza di grandi quantitativi di mandorle, importate dalla California, ma classificate come italiane e biologiche e pomodoro, coltivato con l’uso di prodotti chimici e a venderli in Italia e all’estero. Per farlo si sono serviti di fatture false, per cessioni inesistenti, emesse da cooperative e aziende agricole compiacenti, con sede in Lazio, Puglia e Calabria.

Al vertice del sistema fraudolento, per il quale sono indagate sette persone e otto aziende, c’era un imprenditore titolare nel Casertano di due aziende di trasformazione di prodotti agricoli, con un fatturato annuo di 20 milioni di euro, e di una tenuta orticola; il terzo imprenditore, attivo nel Catanese, era specializzato nell’import-export di frutta secca e pomodoro. Le indagini delle fiamme gialle hanno preso avvio dalle segnalazioni delle autorità di controllo di Francia, Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Olanda e Spagna di parametri anomali dei prodotti esportati dalla aziende al centro di indagini: attraverso l’Organic farming information system della Commissione europea, la segnalazione è giunta all’Unità investigativa centrale dell’Ispettorato antifrodi.

In base alle disposizione del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale campano, gli imprenditori indagati sono interdetti per 12 mesi dalle loro attività; a loro carico è stata emessa anche la misura del divieto di dimora nel Casertano: perquisizioni e acquisizioni di documenti proseguono nei laboratori di analisi che avevano certificato la provenienza biologica degli alimenti poi rivenduti. Verifiche sono in corso anche presso un istituto di credito e la Consob, l’ente di controllo del mercato finanziario, per somme concesse al gruppo criminale e utilizzato per finanziare la frode.

Davide Gallesio

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