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Cinema, la ripresa dopo la pandemia procede a rilento

Domenica 6 gennaio riapre il cinema dopo i restauri costati 100mila euro

TERZIARIO I mondi della cultura, dell’arte e anche quello dello sport, in Piemonte, sono veicolo di storie, progetti, sensibilizzazione e sogni. Il periodo pandemico, tuttavia, ha messo a dura prova i vari comparti: musei, cinema, competizioni agonistiche ed eventi musicali hanno conosciuto drastiche riduzioni di fatturato e molte attività hanno chiuso o rischiato di farlo. Nel 2022, tuttavia, vedendo venir meno le limitazioni per il contenimento del contagio, l’universo artistico-culturale ha ripreso fiato.

I cinema incarnano un esempio di questo andamento. In provincia di Cuneo i proiettori sono 52: non hanno subito variazioni dal 2019 a oggi, quindi la pandemia non ha provocato chiusure di attività. Il dato, assieme a molti altri, emerge nell’analisi intitolata Il cinema in Piemonte nel 2022, pubblicato dall’Osservatorio culturale della Regione a fine marzo. Secondo la ricerca, nella Granda lo scorso anno sono stati incassati in totale 2 milioni e 400mila euro dalle pellicole, cifra molto bassa se paragonata a quella del 2019 (5 milioni), ma elevata rispetto agli indicatori del 2020 e 2021, anni delle restrizioni imposte dall’epidemia di Covid-19 (vennero venduti biglietti per somme che erano di poco superiori al milione).

Ad Alba, gli schermi sono cinque: anche nella capitale delle Langhe non si sono registrate chiusure a causa dell’epidemia. Nel 2022 sono stati venduti circa 40mila biglietti, per introiti corrispondenti, in tutto, a circa 259mila euro: il 58 per cento in meno rispetto al 2019 (quando gli incassi superarono i 600mila euro, per un totale di quasi 100mila biglietti venduti). In misura analoga a quanto accaduto in Piemonte, tuttavia, i ticket venduti lo scorso anno si sono rivelati molti di più rispetto al 2020 e al 2021 (con fatturati rispettivamente di 183mila euro e 129mila euro). A Bra, invece, nel 2022 gli incassi erano pari a 324mila euro (47mila i biglietti venduti), contro i 600mila euro conteggiati nel 2019 (93mila biglietti acquistati).

Le ricercatrici di Ires Piemonte Elisa Toso e Maria Giangrande spiegano come «sebbene vi sia stato un notevole miglioramento dalla situazione epidemiologica, nel 2022 il cinema in Italia e in Piemonte ha ancora mostrato segni di sofferenza. Il ritorno del pubblico nelle sale, che faticavano già prima della pandemia a mantenere – più che aumentare – gli spettatori, pare che non sia una prospettiva di breve periodo».

Per cercare di capire per quali motivi i piemontesi frequentino meno i cinema si possono analizzare i dati Istat: nel 2021 il 9,6 per cento dei nostri conterranei ha dichiarato di aver partecipato a eventi culturali fuori casa, mentre nel 2020 erano il 32,5. Secondo i ricercatori quasi 7 piemontesi su 10 hanno sentito la mancanza di queste manifestazioni e dei luoghi della cultura, ma nonostante le riaperture non sono tornati a frequentarli come prima. Tra le ragioni che più hanno influito ci sono il costo troppo elevato delle attività, la diminuzione dell’offerta sul territorio, la preferenza per altre occupazioni e il disagio provato nella frequentazione di luoghi chiusi.

I musei l’anno scorso hanno perso visitatori

Domenica 6 visite gratuite al museo Eusebio e alle aree archeologiche

Musei, arte, turismo. Tutto è connesso, come un grande organismo vivente che si nutre e necessita di cura.

Spiega Carlo Alberto Dondona, ricercatore di Ires Piemonte: «Nel 2022 i tradizionali prodotti turistici di punta come le colline di Langhe, Monferrato e Roero hanno visto il ritorno degli stranieri e superato il numero di pernottamenti e arrivi del 2019. L’anno appena trascorso è anche stato caratterizzato da una serie di eventi, culturali e sportivi, che hanno incrementato l’offerta e si sono rivelati efficaci attrattori di flussi turistici, oltre che eccellenti mezzi di diffusione dell’immagine del Piemonte, capaci di generare importanti ricadute economiche». Secondo il ricercatore, a livello economico le maggiori entrate sono state generate dalla vendita di biglietti, di oggetti e prodotti, dalle sponsorizzazioni, dagli investitori.

Questi eventi, dice Dondona, «possono creare un senso di appartenenza e promuovere la diversità e l’inclusione, attraverso la celebrazione di nuove culture e tradizioni. Inoltre, possono anche incentivare uno stile di vita attivo e la salute fisica e mentale, non solo per i partecipanti ma anche per gli spettatori».

A questi fenomeni Ires Piemonte ha dedicato parte delle pagine pubblicate nel numero 77 della sua rivista, Politiche Piemonte. Emergono numeri significativi, che raccontano anche la difficoltà dell’impianto artistico e culturale della Regione: il sistema museale metropolitano, nel 2022, ha registrato 4,5 milioni di ingressi, l’8 per cento in meno rispetto al 2019. Nella seconda metà dell’anno – quando le restrizioni pandemiche venivano meno – si è registrato invece un incremento dell’11 per cento. Il movimento di ritorno è la fiammata vitale di un settore che vuole recuperare energia, dopo anni di stallo. Maria Giangrande ed Elisa Toso, ricercatrici dell’Osservatorio culturale del Piemonte, spiegano che questi dati «evidenziano come il sistema museale, e più in generale il settore culturale, costellato di eventi e attività, siano un comparto fondamentale anche per l’offerta turistica del territorio. Lo stretto legame tra turismo e cultura è oggi un binomio consolidato».

L’estate 2022 e l’Eurovision song contest di Torino hanno segnato una svolta: sul palco del più grande evento post Covid-19 sono saliti oltre 350 artisti internazionali, con 128mila spettatori, di cui 58mila erano turisti.  

Proiezioni più care: i biglietti costano 40 centesimi in più

Immagine d’archivio

Nel 2022 crescono i numeri del cinema: in Italia sono stati incassati 306 milioni di euro, con 44 milioni di presenti. Rispetto al 2021 gli introiti sono cresciuti dell’81 per cento, dell’80 le presenze, ma i numeri sono ancora inferiori del 50 per cento su entrambi i fronti rispetto al biennio 2017-2019. In Piemonte l’Osservatorio culturale regionale riferisce che, nel 2022, sono stati incassati 22 milioni di euro, con 3,3 milioni di spettatori nelle sale. Sono il 95 per cento di incassi in più rispetto al 2021, il 91 per le presenze ma, di nuovo, rispetto al periodo precedente alla pandemia, il saldo è negativo di oltre 50 punti percentuali. Un altro dato rilevante riguarda il prezzo medio dei biglietti, pari a 6 euro e 70 centesimi in Piemonte nel 2022, con un aumento di 40 centesimi rispetto al 2019. Gli incrementi tariffari colpiscono dunque il comparto culturale in maniera analoga ad altri settori cruciali della vita collettiva.

I dati del rapporto rilevano inoltre che, in Regione, il film più visto dell’anno è stato Avatar: la via dell’acqua, il secondo capitolo della saga di James Cameron. Gli spettatori sono stati quasi 240mila e gli incassi hanno superato i 2 milioni e 100mila euro. Al secondo posto si colloca Top Gun: Maverick, con oltre 160mila spettatori e incassi per 1,1 milioni di euro; al terzo posto si posiziona la prima pellicola d’animazione Minions 2: come Gru diventa cattivissimo, uscito nelle sale ad agosto, che ha portato al cinema oltre 156mila spettatori, per un incasso di quasi 1 milione di euro.  

Valerio Re

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