ASTI Si spacciavano per addetti dell’acquedotto intenti in controlli di routine per introdursi nelle case delle loro vittime, soprattutto anziani, e sottrarre oggetti di valore le tre persone arrestate stamane (giovedì 11 maggio) dai Carabinieri del Nucleo investigativo provinciale e da quelli di Moncalieri. I magistrati del Tribunale astigiano hanno accolto la tesi della Procura, che riconduce ai tre indagati, padre di 59 anni e i due figli di 35 e 30 anni residenti nell’accampamento sinti di Carmagnola, otto furti e altrettante rapine consumate fra ottobre 2022 e gennaio fra Torinese e Astigiano, Piacentino e Cremonese. Anche l’Albese era stato preso di mira dalla banda: a Novello il gruppo aveva commesso una rapina, un furto a Sommariva Bosco; il terzo episodio in Granda è stato documentato a Cervasca.
Sono stati i ripetuti passaggi dell’auto usata dalla banda, un’ Alfa Romeo Giulietta bianca elaborata, nel Comune di Montiglio Monferrato, a mettere gli inquirenti del Nucleo operativo astigiano sulla pista giusta. Spiega il tenente colonnello Vittorio Balbo che ha coordinato le indagini dei Carabinieri: «L’auto circolava con targhe false cambiate dopo ogni colpo. Visionando i filmati delle videocamere di sorveglianza siamo riusciti a risalire ai proprietari e all’area di residenza, per iniziare poi servizi di appostamento, pedinamento e osservazione». Gli elementi probatori raccolti hanno permesso ai militari astigiani di ricostruire il modus operandi della banda: «Uno degli arrestati faceva da palo mentre gli altri si introducevano in casa». Entrati nelle abitazioni distraevano le vittime per fare razzia di preziosi: in caso di resistenza da parte degli anziani ricorrevano allo spray urticante per disorientarli. Il bottino delle azioni criminali ammonta a 50mila euro, «non è stato possibile recuperare la refurtiva, ma abbiamo sequestrato le ricetrasmittenti usate per comunicare e targhe d’auto in bianco, pronte per essere contraffatte». Oltre ai furti contestati, al vaglio degli inquirenti ci sono alcuni altri episodi «nei quali non è stato possibile collocare tutti e tre gli indagati nel luogo dove si sono consumati i reati», alcuni furti commessi a Costigliole d’Asti e Castagnole.
All’esecuzione della misura di custodia in cautelare in carcere, disposta dal Gip astense, hanno preso parte anche i militari delle compagnie territoriali dell’Arma di Villanova d’Asti e Canelli. I tre arrestati, trasferiti in carcere a Quarto Inferiore, dovranno rispondere, oltre all’imputazione di furto e rapina anche del reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti e rapine in abitazione.
Davide Gallesio