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Furto della medaglia, l’opposizione: «Com’è potuto accadere?»

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Capi partigiani escono dal vescovado di Alba il 10 ottobre 1944. all'inizio dei 23 giorni.

ALBA A seguito delle parole del sindaco Carlo Bo riguardo il furto della medaglia d’oro al valor militare non è mancato un duro affondo da parte  dell’opposizione. A partire dalle parole del consigliere di Impegno per Alba Davide Tibaldi: «Non posso che esprimere solidarietà a livello umano, nei confronti di chi si è trovato a vivere questa incresciosa situazione, ma dal punto di vista politico non può essere lo stesso. In primis, nessuno si spiega come questo furto sia potuto accadere. Credo che il sindaco e questa Amministrazione debbano chiedere umilmente scusa a tutti gli albesi per aver permesso la violazione del Palazzo comunale, con una facilità così estrema».

«Ricordiamo che, oltre a custodire beni materiali, il Municipio è il luogo in cui si trovano migliaia di dati sensibili per i cittadini. Quanto accaduto ci ha esposto a una pessima figura a livello nazionale: se non fosse una vicenda che ci tocca così nel profondo, potremmo parlare di una tragicommedia». Tibaldi ha rincarato la dose: «In questi anni, qualcuno ha speculato un po’ troppo sul concetto di sicurezza, uno dei cavalli di battaglia della maggioranza alle ultime elezioni: oggi Alba si è ritrovata vulnerabile da questo punto di vista, proprio con riferimento al luogo che in teoria dovrebbe essere più sicuro».

Le domande sulla sicurezza

«Esistono protocolli per accedere al Comune? Perché non si richiede una forma di identificazione, anche minima, per un edificio così importante e istituzionale? Se, oltre a sottrarre la medaglia, fossero stati rubati anche dati sensibili per fini ricattatori, che cosa sarebbe accaduto?», chiede Davide Tibaldi nel corso del suo intervento.

«Forse vi sentivate i massimi esperti in materia di sicurezza, ma i vostri piani si sono rivelati fallimentari, anche perché nulla è stato fatto per migliorare la situazione, dal giorno del furto a oggi», ha detto, per poi avanzare una proposta: «Chiediamo che il Comune proceda al più presto a coniare un’altra medaglia, così da riposizionarla nel luogo in cui è sempre stata».

Accorata e animata, a difesa del sindaco, la replica del consigliere di maggioranza Mario Sandri, Forza Italia: «Le parole del consigliere Tibaldi sono gravissime e denotano la mancanza di rispetto delle istituzioni, che purtroppo è così grave in Italia: in questa sala, oggi abbiamo perso tutti i valori. In questo contesto, dobbiamo essere tutti uniti: non possiamo andare in un’oreficeria a comprare un’altra medaglia, perché non sarebbe lo stesso. Se non si ritroverà, la riavremo solo dal presidente della Repubblica».

f.p. 

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