Animali selvatici. Nella provincia di Asti abbattuti 1.060 cinghiali

Il piano di depopolamento è la risposta a due problemi: sicurezza degli automobilisti e danno economico alle produzioni agricole

Cinghiali - foto di repertorio
Foto di repertorio

ASTI Abbattuti già 1.060 cinghiali nell’Astigiano dall’inizio dell’anno, nell’ambito dell’attività di contenimento coordinata dalla Provincia. Il dato è stato comunicato alla Regione Piemonte dal Servizio caccia, pesca, tartufi e vigilanza faunistico ambientale dell’ente provinciale, il quale ricorda che il tema è di grande rilevanza sociale ed economica per il territorio.

Maurizio Rasero
Maurizio Rasero

Il presidente della Provincia, nonché sindaco di Asti, Maurizio Rasero, e il consigliere provinciale (con delega ad agricoltura, caccia, pesca e tartufi) e primo cittadino di San Damiano, Davide Migliasso, hanno commentato: «È un risultato molto soddisfacente, ottenuto grazie a un vincente lavoro di squadra condotto dall’Amministrazione provinciale e dal personale del Servizio caccia, pesca, tartufi e vigilanza faunistico ambientale insieme agli agenti di vigilanza faunistico venatoria, alle guardie venatorie volontarie, ai cacciatori e all’Atc (Ambito territoriale di caccia)».

Il depopolamento è la risposta più efficace

Rasero e Migliasso hanno sottolineato: «Il piano di depopolamento dei cinghiali è la risposta più efficiente a due macro problemi: il primo è legato alla sicurezza pubblica, in particolare alla viabilità, visto che la presenza di animali vaganti  (specie in branco) costituisce un pericolo per l’incolumità degli automobilisti. Non meno importante, poi, è il fatto che i cinghiali si riproducano con grande facilità e la loro presenza costituisca un grave danno economico per le produzioni agricole».

I due amministratori hanno concluso: «Gli uffici provinciali sono già al lavoro per l’attuazione di altri piani dedicati al contenimento di animali selvatici, come caprioli, corvidi e nutrie. Tutte le progettualità messe in campo dalla Provincia mirano a evidenziare la vicinanza dell’ente alle esigenze del territorio, che si esprime con attività concrete e quanto più risolutive, con chiari benefici per la collettività».

Manuela Zoccola

Banner Gazzetta d'Alba