Cirio parla con Lollobrigida: «Governo pronto a sostenere l’agricoltura piemontese colpita dalle grandinate»

Domenica 9 a Cortemilia il presidente del Piemonte incontra sindaci e agricoltori di Alta Langa, Astigiano e Alessandrino. Proseguono i sopralluoghi nelle zone colpite

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DOPO IL MALTEMPO Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha sentito telefonicamente questa mattina (sabato 8 luglio) il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida per informarlo dai gravi danni provocati ai raccolti e alle coltivazioni dalle violente grandinate che hanno colpito alcune zone del Piemonte, tra Alessandrino, Astigiano, Cuneese e Torinese, nella giornata di giovedì 6 luglio.

Il ministro ha chiesto una relazione dettagliata che gli verrà inviata nelle prossime ore e ha dato la piena disponibilità del Governo ad attivare tutte le procedure per sostenere e aiutare gli agricoltori così duramente colpiti da un evento di portata mai vista.

Domani mattina alle 10 in Comune a Cortemilia  è convocata una riunione a cui parteciperà il presidente del Piemonte Alberto Cirio, insieme al presidente della Provincia Luca Robaldo, con i sindaci e gli agricoltori dell’Alta Langa, dell’Astigiano e dell’Alessandrino. Sono state invitate tutte le associazioni e le rappresentanze del mondo vitivinicolo e corilicolo.

Lunedì il vicepresidente Fabio Carosso e l’assessore all’agricoltura Marco Protopapa saranno impegnati in una serie di sopralluoghi, in particolare nella zona del Roero.

Tutti gli articoli sulla grandinata del 6 luglio

«Le grandinate di giovedì hanno procurato gravissimi danni alle colture di vaste zone del Piemonte», ricorda Cirio. «La Regione si è immediatamente mobilitata per attivare le procedure per la richiesta dello stato di calamità naturale. I nostri tecnici, già da ieri sono impegnati in una serie di sopralluoghi sul territorio per verificare l’entità dei danni. Io stesso – precisa il presidente – ho raccolto la preoccupazione di sindaci e agricoltori in una serie di incontri sul campo. I sopralluoghi proseguiranno nei prossimi giorni, in modo da dare il più rapidamente possibile le risposte al mondo agricolo».

L’incontro di domani sarà anche l’occasione per fare il punto sui danni non agricoli, che hanno coinvolto beni e strutture, in particolare le auto, i tetti e i macchinari aziendali.

Coldiretti inizia la stima dei danni

I tecnici di Coldiretti Cuneo stanno procedendo alla mappatura e alla quantificazione dei danni che in alcuni casi sono anche molto ingenti, ad essere colpite soprattutto orticole, nocciole, mais, grano pronto per il taglio e uva.  «Un fenomeno – evidenzia Coldiretti – mai visto prima per rapidità, potenza e che ha stupito in modo particolare per l’ampiezza del territorio interessato dal fenomeno. La pioggia in molti casi si è trasformata in grandine che con particolare violenza si è abbattuta su alcune zone, a macchia di leopardo, risparmiando in molti casi appezzamenti vicini tra loro».

La grandinata ha manifestato una particolare virulenza in alcuni Comuni del Roero per poi attraversare il Tanaro e interessare alcune zone della Langa e parti dell’Alta Lagna fino al Cortemiliese lasciando però completamente incolumi alcuni territori.

Una leggera grandinata è stata segnalata anche nel Fossanese con danni a susino e pesco. Lunedì 3 luglio, invece, si è verificata una grandinata di forte intensità su una striscia di territorio tra Scarnafigi, Lagnasco e Saluzzo con danni importanti sempre al comparto frutticolo. Il 2023 sia stato segnato, fino ad ora, prima da una grave siccità che ha compromesso le coltivazioni in campo e poi negli ultimi due mesi dal moltiplicarsi di eventi meteo estremi, precipitazioni abbondanti e basse temperature.

«La grandine – evidenzia il presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada – è l’evento più pericoloso nelle campagne per i danni irreversibili che in pochi minuti provoca nei campi. Ancora una volta siamo di fronte agli effetti del cambiamento climatico, fatto di sfasamenti stagionali, sbalzi termici, lunghi periodi siccitosi interrotti da eventi piovosi eccezionali. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze del clima che cambia, ma è anche il settore più impegnato nel contrastarle».

«Questa situazione – aggiunge Fabiano Porcu, direttore di Coldiretti Cuneo – ormai non può più essere trattata come una semplice emergenza, dal momento che si innesta su eventi ormai continui di vere e proprie bombe d’acqua rapide e violentissime. Per affrontare i danni causati dagli eventi estremi che stanno devastando i nostri territori servono strumenti di gestione del rischio sempre più avanzati, di semplice accesso per le nostre imprese, efficaci e con meno burocrazia».

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