Altri 34 furti nelle case attribuiti alla banda dell’operazione Pater familias. Carcere per 5 persone

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Immagine di repertorio

CUNEO Dopo un primo arresto del 26 luglio finiscono in carcere in 5 cinque con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al furto in abitazione ed altro. Il 13 settembre i Carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Cuneo hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Gli investigatori dell’Arma hanno smantellato un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti, all’indebito utilizzo di strumenti di pagamento e alla falsificazione di targhe.

L’indagine, convenzionalmente denominata “Pater familias”, era iniziata nel dicembre 2022, quando il nucleo investigativo era riuscito ad attribuire a una stessa “batteria” tre furti avvenuti a Cherasco.

Il gruppo criminale aveva sede operativa in provincia di Cuneo e si muoveva agevolmente tra le province di Alessandria, Asti e anche Pavia, con una non comune padronanza del territorio. Le indagini hanno ricostruito le dinamiche con cui gli indagati avevano costituito un’associazione strutturata, ove ognuno degli appartenenti aveva compiti ben definiti, con il proposito di commettere i furti e, allo stesso tempo, di eludere le investigazioni mediante la periodica bonifica da eventuali apparati d’intercettazione delle autovetture in uso e attraverso l’attribuzione di compiti più prettamente esecutivi quali la fittizia intestazione dei mezzi a proprio nome.

Nella commissione dei furti, i ladri operavano in gruppi di tre, talvolta, quattro soggetti: raggiungevano l’abitazione da depredare a bordo di auto di grossa cilindrata con installate targhe clonate, e, in assenza dei proprietari, accedevano forzando porte e finestre, alla ricerca di denaro e preziosi.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita il 13 settembre nei confronti di 5 appartenenti al sodalizio sotto indagine (al momento ristretti in carcere), comprende le contestazioni relative a ulteriori 34 furti in abitazione, che si aggiungono ai 32 contestati con il provvedimento del 26 luglio, commessi tra maggio e luglio di quest’anno. Il numero di reati contestati, considerato il breve lasso temporale, rende ancor più evidente la voracità e la spregiudicatezza dell’associazione nella commissione dei reati predatori.

I comuni nei quali sono stati commessi i reati oggi contestati sono:

  • Bagnaria e Varzi, in provincia di Pavia,
  • Treiso, Cavallermaggiore, Diano d’Alba, Santo Stefano Belbo, Castiglione Tinella, Sommariva del Bosco, Saluzzo, in provincia di Cuneo,
  • Canelli, Cassano Spinola in provincia di Asti,
  • Pasturana, Morsasco, Orsara Bormida, Pontecurone, Frugarolo, Quargnento, Sant’Agata Fossili, Castellar Guidobono, Tortona, Villaromagnano, Casale Monferrato e Frassinello Monferrato in provincia di Alessandria.
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