Fiab Alba: in città lo smog schizza alle stelle

Ad Alba cresce l’inquinamento ambientale dovuto al traffico. Lo dice il monitoraggio della Federazione italiana ambiente e bicicletta

L’incrocio più trafficato del Cuneese è al Rondò

INQUINAMENTO Ad Alba cresce l’inquinamento ambientale dovuto al traffico veicolare. Lo dice il monitoraggio svolto dalla Federazione italiana ambiente e bicicletta, che porta in luce differenze significative tra le diverse aree della città e soprattutto l’impatto che i troppi automezzi hanno sulla qualità dell’aria. A distanza di un anno dal primo rilevamento, si è concluso infatti il secondo condotto dalla Fiab Alba all’interno di una campagna annuale promossa dal comitato Torino respira, un’associazione che realizza ogni anno un report regionale sullo smog, grazie al contributo di singoli volontari e di altri gruppi.

Per questo, la sezione albese della Fiab ha posizionato 15 rilevatori per il monitoraggio ambientale in diversi punti della città. Spiega il presidente Marco Ravina: «Le provette sono state sistemate nel mese di febbraio, per poi essere analizzate e ottenere un dato corrispondente alla media annuale, tenendo anche conto di quanto l’Arpa registra con l’unica centralina installata in città, nella zona di piazza Prunotto. Il nostro obiettivo, aderendo alla campagna, era di verificare il livello di inquinamento nelle altre aree di Alba: in particolare, si è registrata la concentrazione media di No2, il biossido di azoto».

Si tratta di un inquinante di cui è fondamentale conoscere i valori non solo perché è tossico, ma anche perché contribuisce alla formazione del cosiddetto particolato, che a sua volta è legato alla formazione dello smog che si respira nei centri abitati. Proprio di recente l’Associazione nazionale per la ricerca sul cancro ha classifico il particolato come un inquinante a tutti gli effetti cancerogeno.

Le gite di inizio primavera con Fiab Salinbici
Una gita organizzata dalla Fiab

Prosegue Ravina: «Per avere uno sguardo completo su Alba, abbiamo scelto di posizionare le provette in punti rappresentativi delle diverse aree: non solo quelle maggiormente trafficate, ma anche le più periferiche, per cercare di capire le differenze e soprattutto l’evoluzione dei dati relativi al biossido di azoto».

Che cosa è emerso? Spiega il presidente, dipingendo un quadro in chiaroscuro: «Per quanto riguarda le aree urbane di fondo, cioè quelle lontane dalle arterie stradali con la maggiore presenza di veicoli, i risultati sono piuttosto in linea con lo scorso anno e in certi casi abbiamo assistito anche a una diminuzione della concentrazione di biossido».

Per esempio, è così per il parco del Tanaro, il meno inquinato in assoluto, dove nel 2022 era stata calcolata una concentrazione media annua di No2 pari a 13,5 µg/m³ (microgrammi per metro cubo d’aria), mentre nel 2023 è scesa a 11,66 µg/m³. Una lieve diminuzione si registra anche per il rilevamento in corrispondenza dell’asilo di San Cassiano, dove il valore è passato da 13 a 12,7 µg/m³. Bene anche per la scuola primaria Coppino di via Fratelli Ambrogio: il traffico di autoveicoli è stato limitato e si registra una concentrazione media piuttosto stabile, di poco superiore a 15,61 µg/m³. Stesso discorso per il cortile della Maddalena, rimasto attorno al valore di 17 µg/m³. Tra le zone il cui dato è migliorato, figura anche l’area di corso Langhe in cui si trova il giardino Dalmasso, con una concentrazione passata da 18,7 a 17,82 µg/m³.

D’altra parte lo studio ha portato alla luce anche aree con livelli decisamente più elevati di biossido di azoto, con un peggioramento rispetto allo scorso anno. Ancora Ravina: «Come c’era da aspettarsi, la situazione peggiore è quella del Rondò, l’ingresso torinese di Alba attraverso il vecchio ponte sul Tanaro. Nel 2022 era stata registrata una concentrazione di 27,6 µg/m³, passata a 31,64 µg/m³.

Un incremento piuttosto importante dell’inquinante è stato rilevato anche in corrispondenza del piazzale della Moretta, dove il biossido d’azoto è aumentato da un valore di 24 a 28,7 µg/m³. Inoltre, non è incoraggiante nemmeno quanto emerso per la zona di piazza Garibaldi, che registra dati in deciso aumento: da 22,4 a 25,87 microgrammi per metro cubo».

«Curioso – visto che la circolazione è certamente limitata – è, infine, il valore rilevato in piazza Risorgimento, da 17,5 microgrammi per metro cubo del 2022 a 21,5 nel 2023», prosegue il presidente Fiab. «A preoccupare è anche l’andamento registrato nei pressi di alcune scuole, in particolare alla Montessori di via San Pio e alla Rodari in corso Europa, passata da circa 19 µg/m³ a quasi 24».

Risulta in crescita anche il dato relativo a corso Nino Bixio, in corrispondenza del parcheggio Egea, con una concentrazione media di biossido d’azoto passata da 21,9 a 25,62 µg/m³.

Riprende il presidente Fiab: «I dati andrebbero confrontati con quelli sul traffico veicolare, ma quanto emerso ci fa supporre un ulteriore aumento dei veicoli in alcune zone. Dal tragitto casa-lavoro agli spostamenti verso la scuola, è evidente che ad Alba ci sono ancora molti passi in avanti da compiere: lo scorso anno è stato varato il Pums, il Piano urbano per la mobilità sostenibile, ma non abbiamo visto miglioramenti. Si parla molto di nuove strade che potrebbero sgravare alcune zone, come il Rondò, ma diversi studi confermano che all’aumentare dei collegamenti corrispondono incrementi dei flussi veicolari: servirebbe incentivare la possibilità di fruire di forme alternative di spostamento». Sono diversi gli esempi: «Dall’inaugurazione della ciclabile verso la frazione Gallo non abbiamo assistito a molti progressi. Da tempo facciamo presente che la segnaletica orizzontale delle ciclabili è sbiadita e quasi non visibile, creando situazioni di rischio. Un altro tema riguarda le infrazioni, come i parcheggi selvaggi sulle piste per le due ruote, che sono all’ordine del giorno ovunque: lo abbiamo segnalato alla Polizia municipale con una lettera diversi mesi fa, ma nulla è cambiato, purtroppo. Ed è un grande peccato, perché Alba avrebbe enormi potenzialità come Comune ciclabile».

Di Ciancia: «Ogni giorno circolano 110mila veicoli»

Gli incidenti sono in aumento anche ai danni di pedoniFacciamo il punto sul traffico ad Alba con Antonio Di Ciancia, comandante della Polizia municipale, che ha il controllo completo su tutti i veicoli che transitano sotto le torri, grazie alle sei telecamere di rilevamento posizionate sulle principali arterie. «Come accade ogni anno, l’inizio delle scuole ha segnato un repentino ed evidente aumento del transito veicolare. Il riferimento non va soltanto ai genitori che portano i figli a scuola, ma anche a tutte le attività connesse al mondo giovanile, come lo sport per esempio», spiega.

L’incremento del traffico si evince dai dati: se venerdì 8 settembre le telecamere hanno rilevato circa 80mila veicoli in città, una cifra decisamente già elevata per un Comune di 32mila abitanti, lunedì 11 settembre – primo giorno di ripresa delle lezioni – i dispositivi elettronici ne hanno contati 102mila.

Di Ciancia: «Se pensiamo che la media si attesta tra 100 e 110mila veicoli in transito sotto le torri ogni giorno, con picchi di 140mila durante il periodo della Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba, è evidente che il movimento legato alle scuole ha un impatto molto importante. Inoltre, se fino ad alcuni anni fa il traffico era concentrato al mattino presto e verso il tardo pomeriggio, oggi risulta essere più costante nel corso della giornata, per quanto alcuni orari continuino a essere più critici».

Non bisogna dimenticare poi che, sul totale dei veicoli in transito, il 25 per cento è rappresentato da mezzi pesanti, come i camion che gravitano sulla Ferrero: «Anche questi, vista la loro stazza, influiscono parecchio sulle code che si formano in corrispondenza dei principali ingressi della città».

In quanto a traffico, la maglia nera rimane al Rondò: se si prende per esempio il 13 settembre, mercoledì della scorsa settimana, solo qui le telecamere hanno registrato il passaggio di 30mila automezzi. Seguono l’ingresso dal cimitero e da corso Nebbiolo, con 15mila veicoli, e corso Barolo, con 12mila. Il comandante: «Quest’ultimo ha registrato un certo incremento di traffico, poiché resta un passaggio piuttosto scorrevole dalla Langa, nonostante si temessero disagi per il restringimento della carreggiata dovuto alla nuova pista ciclabile verso la frazione Gallo».

Tra le novità all’orizzonte, che potrebbero influire in modo deciso sull’assetto del traffico, c’è l’apertura del nuovo centro commerciale Big Store in corso Europa, la cui inaugurazione è prevista per il 21 settembre (ne parliamo a pag. 15): «Nella zona confluiranno più veicoli, anche se sono stati realizzati ampi parcheggi. Si sentirà la mancanza della bretella di collegamento con la rotonda della vigna, che andrebbe a sgravare molto il traffico, con particolare riferimento a via Dario Scaglione, che oggi è davvero al limite».

Un altro dato da considerare riguarda la tipologia di veicoli in transito: per esempio, nella giornata dell’8 settembre: 55mila Euro 6, 18mila Euro 5, 14mila Euro 4 e le restanti auto con standard decisamente più bassi; addirittura si sono contati circa 200 mezzi Euro 1 ed Euro 0.   

Francesca Pinaffo

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