Premio Roddi poesia, in gara oltre 1.500 liriche al castello (FOTOGALLERY)

Il lavoro della seconda A della suola albese Gianni Rodari, Sorpresa di primavera, è stato giudicato l’opera collettiva migliore

Premio Roddi, in gara oltre 1.500 liriche. L’opera collettiva migliore è della Rodari (FOTOGALLERY)

AL CASTELLO La cerimonia del Premio Roddi, domenica 27 agosto al castello del paese, è stata la fatica conclusiva della giuria, presieduta da Valter Boggione, che ha valutato 1.586 componimenti, circa settecento in più rispetto al 2022. Di questi, 1.160 erano in italiano, 22 in piemontese, 244 provenivano da alunni delle elementari, 43 dalle scuole medie, 86 dalle superiori, nove dall’asilo, in corsa per il premio speciale Rodari, e 22 da classi delle scuole elementari e medie, in gara per l’opera collettiva.

Accanto ai giurati, c’è stata la partecipazione straordinaria di Roberto Vecchioni, il quale ha decretato meritevoli di ricevere una menzione speciale Vegna insì, del novarese Livio Rossetti, e Di mia madre, scritta da Nunzio Bruno di Casorate Primo (Pavia).

Come precisa Laura Dellavalle, presidente dell’associazione Premio Roddi, «dopo averlo premiato, lo scorso novembre, come Testimone di bellezza, avevamo parlato del concorso a Vecchioni. Ha apprezzato molto la nostra proposta e ha accettato volentieri. Non ha potuto essere presente alla premiazione, ma l’ho incontrato per avere la firma sui diplomi».

Le poesie vincitrici sono state lette da Giancarlo Ricatto e Loredana Cagnasso, mentre l’accompagnamento musicale è stato affidato alla violinista Silvia Cavallotto. Ai presenti è stata consegnata l’antologia con i testi premiati.

I migliori versi in italiano sono stati scritti della torinese Loredana Bottaccini, autrice di Apocalisse. Seconda classificata, con Naufragi, è Anna Abbondi di Ala (Trento). Per quanto riguarda il piemontese e le lingue minoritarie del Piemonte, si è aggiudicato il primo premio Emanuele Ferraris di Genova con Ieussi par semp, seguito dal novarese Livio Rossetti e il suo Vegna insì.

Il riconoscimento per le scuole elementari è stato vinto da Pablo Ernesto Cicchiello Amores di Bergamo, con una poesia dal titolo Alberi; per le medie, la vincitrice è Costanza Mandò di Figline Valdarno con L’attesa. I migliori delle scuole superiori sono stati, a pari merito, Martina Forte di Velletri, con Faone, l’autunnale ricordo, e Francesco Palazzolo di Udine con Risorgi Vajont.

Il lavoro della seconda A della suola albese Gianni Rodari, Sorpresa di primavera, è stato giudicato l’opera collettiva migliore; il premio Gianni Rodari è andato invece a Vento della scuola dell’infanzia Deledda di Bologna.

Come ogni anno, le bacheche del Cammino della poesia, pur accessibili solo in parte, sono state riempite di componimenti: l’autrice scelta è Alba Beccaria. Il suo libro L’immagine costretta è stato ripresentato dalla nipote Giorgina Bertolino. Secondo Dellavalle: «Abbiamo voluto ricordarla nel ventennale della morte, riconoscenti per il contributo che in vita ha dato alla poesia e al nostro sodalizio. Le sezioni del concorso dedicate ai bambini e ai ragazzi portano il suo nome e continuano a essere sostenute dalla sua famiglia».  

Davide Barile

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