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Bra: le novità dell’Unità pastorale 50

Bra: le novità dell

BRA Un salone-chiesa del santuario della Madonna dei fiori gremito da centinaia di collaboratori parrocchiali, di ogni realtà ecclesiale braidese. Dopo un momento iniziale di preghiera guidato da don Mattia Miggiano, il moderatore dell’Unità pastorale 50 don Gilberto Garrone ha presentato don Mario Aversano, vicario episcopale per la Pastorale del territorio. «Meno sacerdoti, meno cristiani e parrocchie che funzionano come 30/40 anni fa», ha esordito don Aversano, continuando: «ci viene chiesto di non perdere l’esperienza di gioia data dall’eucarestia, siamo chiamati a fare esperienza di Cristo e della Chiesa per realizzare il profumo di pane. Dunque occorre lavorare per riconoscere il buono che c’è e questo è stato il significato dei germogli ricercati dall’arcivescovo».

L’Unità pastorale 50 ha scelto di lavorare insieme fin dal suo sorgere nel 2005: anche per questo motivo l’arcivescovo Roberto Repole ha scelto Bra come città cui destinare un parroco unico, nella figura di don Gilberto Garrone. Ha proseguito don Aversano: «La parrocchia non è più l’unico modo per annunciare il Vangelo, anche se resta ancora importante. Occorre pensare a figure di laici impegnati che, dopo un adeguato percorso formativo, possono acquisire lo status di responsabili di gruppi o piccole comunità (quali, per esempio, le frazioni).

Poi ha preso la parola don Garrone che ha annunciato i cambiamenti nell’Unità pastorale 50 che saranno proposti all’arcivescovo e al Consiglio episcopale di Torino: soppressione delle Messe domenicali a San Matteo e a San Michele. In queste frazioni saranno comunque istituiti momenti di preghiera e di formazione. Le comunità più colpite saranno San Giovanni Battista con la soppressione della Messa delle 10.30 con l’invito ai fedeli di partecipare alla celebrazione con lo stesso orario al santuario della Madonna dei fiori; lo stesso vale per la comunità di Sant’Antonino che non avrà più la Messa delle 9.40 e sarà invitata a partecipare a quella delle 11 a Sant’Andrea.

Anche i cori saranno unificati sia a San Giovanni-Madonna dei Fiori, sia Sant’Antonino-Sant’Andrea. Per non sguarnire il centro storico ci sarà comunque la celebrazione di una Messa alle nove del mattino nelle due comunità di San Giovanni Battista e Sant’ Antonino. Soppressione anche della Messa delle 18.30 a Sant’Andrea, che sarà celebrata alle 18 ai battuti bianchi, che perdono la Messa delle 12. Nessuna variazione, al momento, per Bescurone e Bandito e neppure per gli orari delle Messe prefestive. «Io credo fermamente in questo progetto», conclude don Gilberto, «altrimenti avrei chiesto di andare via. È un vero progetto di Chiesa». Tutti i cambiamenti avranno decorrenza dal 3 dicembre, nella prima domenica di Avvento.

Lino Ferrero e Valter Manzone

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