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Dopo aver perso la casa dormono in tenda: «Le istituzioni ci hanno abbandonati»

Dopo aver perso la casa dormono in tenda: le istituzioni ci hanno abbandonati

POCAPAGLIA Nelle ultime settimane non sono mancate le manifestazioni di solidarietà, ma anche le tante porte chiuse e le incertezze per i fratelli Adele e Francesco Dallorto, che hanno perduto la casa e il loro ristorante in seguito ad alcuni spiacevoli avvenimenti di natura economica e risiedono, ormai da tempo, in una tenda da campeggio accanto alla loro ultima proprietà, un piccolo ciabòt. Il caso dei due pocapagliesi è arrivato anche fino in tv, alla trasmissione di Rete4 Fuori dal coro.

Racconta la signora Adele: «Ultimamente mio fratello durante la notte si sposta all’interno del ciabòt perché in tenda la notte fa troppo freddo. Le persone che hanno cercato di aiutarci si contano purtroppo sulle dita di una mano. Il Comune ci ha fatto due proposte che era impossibile prendere in considerazione, andremo a Narzole per valutarne una  terza. Inizialmente ci avevano presentato un alloggio, peccato che fosse da imbiancare, mancava la cucina, che avremmo dovuto acquistare, e, seppur dovessimo esserne i custodi, era comunque previsto un affitto da pagare. La seconda opzione che ci è stata proposta era quella di andare a vivere in una comunità dove avremmo lavorato tutto il giorno con vitto e alloggio condiviso».

«Non mi aspettavo che il Comune e le istituzioni ci avrebbero abbandonato. Ho sempre creduto e investito in questo paese, ci ho aperto due attività, la prima come parrucchiera e poi un ristorante, eppure adesso non abbiamo ricevuto alcun aiuto concreto. Il nostro appello è rivolto ai privati e alle aziende. Chiediamo la possibilità di ricevere un modulo abitativo o una piccola casetta di legno. Il terreno, anche se agricolo, ce l’abbiamo. Allo stesso tempo ringraziamo chi ci ha aiutato in questi mesi: alcuni parenti e amici e il ristorante Il barrique di Borgo San Martino che si è offerto di prepararci il pranzo e la cena».

Aggiornamenti sul numero di Gazzetta in edicola martedì 17.

Cecilia Flocco

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