La canestra di Caravaggio in mostra ad Asti assieme ai segreti della natura morta

ASTI Ha aperto i battenti, nei giorni scorsi, la mostra “La canestra di Caravaggio. Segreti ed enigmi della natura morta,” che sarà visitabile fino al 7 aprile a palazzo Mazzetti ad Asti.

Protagonista indiscusso dell’esposizione il celebre capolavoro di Michelangelo Merisi (alias Caravaggio), eccezionalmente prestato dalla Pinacoteca ambrosiana di Milano. Un prestito per una mostra straordinaria, che racconta i segreti e gli enigmi della natura morta, partendo proprio dall’analisi dell’opera del Merisi, La canestra.

Tale opera è considerata, infatti, la prima natura morta della storia dell’arte. Non a caso, il successo di questo quadro fu talmente immediato da produrre la nascita di un genere.

Curata dallo storico dell’arte Costantino d’Orazio, l’esposizione mette in evidenza la diffusione dell’iconografia e il suo sviluppo attraverso oltre venti preziose tele prestate da collezioni private e dai più prestigiosi musei italiani. Si tratta di dipinti di autori noti, tra cui Orsola Maddalena Caccia, Jan Brughel il giovane e Bartolomeo Bettera, che evidenziano la rivoluzione esercitata da Caravaggio sulle generazioni successive e che conducono una ricerca quasi esclusivamente dedicata alla natura morta, investigando i cambiamenti cromatici e illuministici su elementi naturali privi di movimento.

Nell’occasione, oltre alla splendida mostra le scuole potranno aderire al ricco programma didattico offerto e gli insegnanti all’open day dedicato martedì 5 dicembre.

Inoltre, la Fondazione Asti musei indice uno speciale concorso a premi per le scuole elementari e medie, chiamate a realizzare un’opera che riproduca un dipinto esposto presso la mostra: un’opportunità unica di conoscenza e rielaborazione di tecniche e contenuti, con ricchi e numerosi premi in palio.

Manuela Zoccola

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