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Il bar Maestra chiude dopo 17 anni d’attività

Il bar Maestra chiude dopo 17 anni d’attività
Gli ex titolari Remo e Maria

SOTTO LE TORRI Il 2024 si è aperto con una triste notizia per il centro città: lo storico bar caffetteria Maestra che da diciassette anni accompagnava colazioni, pranzi e aperitivi di cittadini e turisti ha chiuso i battenti. Una decisione che trova spiegazione nel fatto che «il nostro padrone di casa non ci ha più rinnovato il contratto di locazione, quindi con una buonuscita abbiamo scelto di anticiparne la scadenza e di fare altro nella vita», come spiega l’ex titolare Remo Saverino.

La storia del piccolo bar albese in via Vittorio Emanuele II, incastonato tra la gelateria Parlapà e la libreria San Paolo, ha inizio nel 2007 quando Remo e i suoi genitori Manuela e Francesco detto Franco (entrambi in pensione da cinque o sei anni) acquisiscono il locale dopo un passato nella ristorazione a Bardonecchia.

Il bar Maestra chiude dopo 17 anni d’attività 1«Durante la stagione sciistica si faceva un po’ di tutto, anche bar e pizzeria, quindi non abbiamo faticato ad adattarci e siamo subito stati accettati positivamente», ricorda Remo, a cui anni dopo si è affiancata anche la moglie Maria Piatek.

In realtà, sono tre le generazioni che si sono occupate di cucina e di caffetteria, dato che il nonno, Raimondo “Remo” Versino, aprì il bar Zucca a Torino nel 1972 ed è stato in seguito uno storico commerciante di Bardonecchia: «Da tre generazioni ci tramandiamo una gestione familiare: si può dire che abbiamo questo mestiere un po’ nel sangue».

Nei diciassette anni di attività ad Alba, «i momenti belli superano di gran lunga quelli brutti», anche se il ricordo più duro è legato alla recente pandemia. «Abbiamo chiuso per un periodo: anche se si poteva aprire in parte con il delivery, fare dieci o venti caffè al giorno era più un costo che un guadagno per il nostro bar». Per fortuna, «Alba ha risposto sempre presente e la ripresa è stata, tutto sommato, rapida grazie all’aiuto dei commercianti e dei clienti». La città non si è fermata, anzi «c’è sempre stato un piccolo aumento di anno in anno grazie al turismo e alla Fiera del tartufo, che porta un bello slancio alle attività».

Quale futuro si prospetta ora per Remo? «Ti dirò, una piccola pausa di riflessione non è per forza un male. Questo è un lavoro che logora: quando è festa per gli altri, per noi arriva il momento più intenso. Perciò un breve periodo sabbatico di riorganizzazione, anche personale, fa bene», confessa l’ex titolare. Poi ci tiene a ringraziare tutti quelli che hanno accompagnato il bar Maestra in questi anni: «Voglio esprimere la mia gratitudine verso gli amici, i colleghi e i clienti a cui abbiamo lasciato un buon ricordo. Un grazie va anche alle Amministrazioni, ai sindaci, ai Carabinieri e ai Vigili, che sono sempre intervenuti nei momenti di necessità, e infine all’Aca per l’aiuto durante il Covid-19 e per l’organizzazione di eventi».

La chiusura della caffetteria è solo l’ultima di una serie di addii nel centro storico che ne stanno ridisegnando il volto. Nell’ultimo biennio in via Cavour hanno abbassato la saracinesca lo storico negozio di confezioni da cerimonia Alessandria (divenuto Natura) e la libreria Zanoletti, mentre Fioralba in via Toppino è stato sostituito dal cocktail bar Sangiovanni. In via maestra la pasticceria Cignetti è oggetto di lavori per la prossima apertura di Iginio Massari e in piazza Rossetti il sipario è calato sull’antica panetteria.

Lorenzo Germano

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