IL CASO Nella ricca e turistica Langa del Barolo le insegne (sempre più numerose), di vinerie, bed & breakfast e resort, contrastano con le serrande abbassate di piccole botteghe chiuse da mesi, o addirittura da anni. Castiglione Falletto è senza negozio di vicinato da un anno e in frazione Annunziata di La Morra l’assenza di un esercizio commerciale risale ormai all’estate del 2022, quando è deceduta Domenica Roggero, la storica titolare della bottega che vendeva alimentari, tabacchi e giornali.
Nella borgata lamorrese, come ci ha segnalato un lettore di Gazzetta, un tempo c’erano addirittura due negozi. Ora, per acquistare generi di prima necessità è necessario salire fino a La Morra, oppure scendere a Gallo. «Da queste parti passano molti escursionisti che percorrono i sentieri del Barolo, ma per dissetarsi, devono ricorrere alla fontana sulla piazza», racconta il nostro lettore dell’Annunziata.
Il tema della desertificazione commerciale torna spesso su queste pagine ed è un problema che ormai non riguarda soltanto le colline più alte. Anche la Langa dei Suv con targa straniera, che punta sulle navette per ridurre le auto nei centri storici dei paesi griffati Unesco, sta iniziando a fare i conti con fenomeni come il calo di popolazione e la riduzione dei servizi.
Con la chiusura dei negozi, nei piccoli centri viene a mancare un punto di ritrovo per la comunità e un servizio importante per una popolazione sempre più anziana. Chi ha provato a invertire la tendenza è stato Roddino, che, dopo aver perso l’unico negozio alla fine del 2019, è riuscito a riaprirlo nella primavera scorsa mettendo a disposizione di due giovani alcuni locali di proprietà comunale. E il nome scelto per la struttura (Bottega incontro) ne racchiude la filosofia.
Spiega il sindaco Marco Andriano: «Il paese ha accolto bene la riapertura. Il locale è diventato un punto di riferimento per la popolazione e ha favorito la socialità. Nei piccoli centri strutture di questo tipo possono funzionare solo se hanno la doppia funzione di negozio e bar. La loro apertura va agevolata, mettendo però regole precise. Il negozio deve dare un servizio alla cittadinanza».
A gestire la bottega è Isabela Ifrim, che spiega: «Oltre a bar e negozio, facciamo anche da punto informativo per i turisti. Sono molto soddisfatta. Il locale è un punto di ritrovo per i cittadini. Sono loro i principali fruitori».
A Castiglione Falletto l’Amministrazione comunale non ha perso tempo. «Il negozio offriva un importante servizio al paese, sia per i turisti che per gli anziani. Da febbraio, per sopperire a questa mancanza, abbiamo attivato il mercato. Ogni mercoledì mattina si presentavano in paese un banco di ortofrutta e uno di vari generi alimentari. A fine anno, però, il gestore del banco di ortofrutta è andato in pensione e stiamo facendo il possibile per sostituirlo», spiega il sindaco Paolo Borgogno.
Si tratta comunque di una soluzione parziale, poiché l’Amministrazione si sta muovendo per trovare qualcuno intenzionato a riaprire il negozio. «I locali ci sono, manca chi abbia intenzione di intraprendere questa avventura. È ciò che abbiamo scritto nell’appello pubblicato sul giornale che a fine anno mandiamo alle famiglie castiglionesi. Sarebbe un servizio importante sia per i residenti che per i molti turisti che ci raggiungono tra marzo e dicembre», prosegue Borgogno.
Corrado Olocco e Matteo Grasso