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Elezioni regionali: la strada per il campo largo resta tortuosa

Rinnovo dei direttivi di quartiere, un ultimo appello per candidarsi

TORINO, Venti giorni. È il tempo massimo che si è dato il Partito democratico piemontese per scegliere il nome del suo candidato ala presidenza della Regione. Il 20 marzo è il giorno stabilito, nel regolamento per la selezione delle candidature approvato dai dem piemontesi, e per quella data al massimo tutto dovrà essere risolto per le alleanze di coalizione e il candidato. Tutto questo mentre il centrodestra ha ufficializzato oggi la ricandidatura dell’attuale governatore piemontese, Alberto Cirio.

Sul fronte del centrosinistra nelle ultime ore a Torino si è seduta attorno a un tavolo una parte di Pd che appoggia Elly Schlein. Dalla riunione, ristretta, è emerso che bisogna fare pesare la mozione vittoriosa al congresso nazionale anche in Piemonte, decidendo non solo il nome del candidato (oltre a Chiara Gribaudo si sono fatti quelli della presidente regionale del Pd piemontese Nadia Conticelli, dell’assessora della giunta Lo Russo Gianna Pentenero e del cardiochirurgo Mario Salizzoni) ma anche il nome da mettere tra i primi nelle liste europee (anche in questo caso Gribaudo).

Un’altra riunione si è tenuta invece tra i consiglieri comunali di Torino della mozione Bonaccini, in netta maggioranza, al punto da chiedere di aver più peso nelle decisioni finali sulla candidatura regionale. I bonacciniani, che si dicono disposti a dare spazio al confronto e all’apertura sulle candidature per le liste europee e regionali, restano irremovibili sul loro candidato, il vicepresidente del consiglio regionale, Daniele Valle.

In Piemonte la distanza tra le due fazioni Dem sembra non colmarsi, ma il segretario regionale, Domenico Rossi, assicura: «Il Partito democratico continua a lavorare per una coalizione che sia il più ampia, giusta e competitiva possibile. C’è la necessità politica ampliare il tavolo della coalizione a tutte le forze politiche alternative alla destra meloniana come Azione, Italia Viva e Movimento 5 stelle».

E se da una parte il fronte delle liste civiche ha già giurato fedeltà al centrosinistra, ormai sono quotidiani i segnali negativi che arrivano dal M5s. La speranza per chi vuole il campo largo è che venga imposto da Giuseppe Conte. Al momento, tuttavia, nessuna telefonata di questo tenore sarebbe arrivata ai pentastellati piemontesi.

Ansa

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