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Le voci albesi su Pinot Gallizio raccolte dal centro studi Fenoglio

Le voci albesi su Pinot Gallizio raccolte dal centro studi Fenoglio

ALBA «Archeologo, botanico, chimico, aromatiere, partigiano, re degli zingari», si definì nei cenni autobiografici per la mostra della galleria Van de Loo di Monaco di Baviera nel maggio 1959: Pinot Gallizio è figura centrale del Novecento albese.

Nel folklore, con l’ideazione del Palio degli asini, la partecipazione alla nascita della Fiera del tartufo, il suo ruolo di consigliere comunale e prima membro del Cln delle Langhe durante la Resistenza, sino all’organizzazione del Congresso degli artisti liberi facendo diventare Alba «zona libera dell’antimondo». Il farmacista «dott. Gallizio, l’ignorante», come intestò la propria carta da lettere, il precursore del futuro, che voleva chiudere alle auto il centro storico negli anni ’50 e che sposò la causa dei diritti dei nomadi.

Nel sessantesimo anniversario della morte, il centro studi Beppe Fenoglio con il sostegno del Comune si è impegnato a raccogliere le testimonianze di chi conobbe Gallizio e ancora ne preserva un ricordo unico e personale. Il risultato sarà un ritratto che conterrà tutte le «declinazioni dell’uomo di Alba, come lo chiamavano gli amici artisti», spiega la direttrice del centro studi Bianca Roagna.

Parteciperanno ex studenti della scuola Enologica, dove Pinot insegnava, amici del figlio Pier Giorgio. E poi Ettore Paganelli, già sindaco di Alba, Tonino Buccolo e Nando Vioglio, memorie storiche della città, Massimo Martinelli e Angelo Gaja, maestri del mondo del vino, o della cucina, come Cesare Giaccone, che dice di essersi ispirato a Pinot per le sue creazioni.

La figura di Pinot quale artista di fama internazionale rivivrà grazie al dialogo con Liliana Dematteis dell’Archivio Gallizio di Torino, e con la fondazione Piera, Pietro e Giovanni Ferrero, che a lungo ha collaborato con Pier Giorgio Gallizio e l’Archivio Gallizio promuovendo la realizzazione di diverse iniziative di ricerca, espositive ed editoriali. Ulteriori testimonianze sono bene accette dal centro studi Fenoglio, che può essere contattato al numero di telefono 0173-36.46.23 oppure alla e-mail info@centrostudibeppefenoglio.it.

Altre iniziative sono previste nei prossimi mesi per ricordare l’artista: in primavera saranno organizzate le passeggiate per raccontare aspetti inediti dell’Alba di Pinot Gallizio tra chimica, erbe officinali e pittura.

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