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Nasce a Bra il Cenacolo degli Apostoli della Pace

Nasce a Bra il Cenacolo degli Apostoli della Pace

BRA Tra i diversi gruppi di preghiera,  nasce a Bra il Cenacolo degli Apostoli della Pace, dopo quello già presente alla “Madonna del Popolo” di Sanfrè. Il nome è sempre dedicato a Maria: “Santissima Madre di Dio”.  

«Abbiamo chiesto a Don Gilberto e a Don Mattia – ci dice Margherita Testa, una delle responsabili del Cenacolo di Sanfrè – di utilizzare la cappellina di Sant’Andrea. L’incontro si svolge una volta al mese, si recitano 50 Ave Maria, intervallate dalla lettura del messaggio di Medjugorje, suddiviso in 5 parti con il commento di Padre Silvano Alfieri, un frate francescano di Modena, che ha fatto  nascere questa preghiera dopo le varie volte che la Madonna di Medjugorje ci chiede di pregare per le sue intenzioni, infatti la preghiera è sempre rivolta “all’apertura del cuore ai progetti di Maria” di una certa categoria  di persone; possono essere i sacerdoti,  i giovani, gli anziani, i malati,  le famiglie, i bambini, mensilmente si sceglie una categoria di persone e per tutto il mese si prega per quella categoria». Parliamo di questo gruppo di preghiera, perché lunedì 8 febbraio, alle 20.45 ci sarà il primo incontro nella Cripta della parrocchia di S. Andrea Apostolo.

Aprendo un Cenacolo degli Apostoli della Pace, si entra a far parte di un progetto missionario nato a Medugorje dai messaggi della Regina della Pace pregati e interpretati da un gruppo di persone che hanno formato un’Associazione “Apostoli della Pace”. L’Associazione promuove, forma e coordina questi Cenacoli nel perseguire la missione presentata in questo paragrafo. Sono Cenacoli di preghiera missionaria: si partecipa alle missioni della Regina della Pace prima di tutto con la preghiera, e al momento opportuno, se la Regina della Pace lo farà comprendere, anche con le opere di misericordia.” figlioli pregate perché attraverso le vostre preghiere possa aiutare quanti più cuori possibili ad aprirsi ai miei messaggi…” (Medjugorje, 25 aprile 2010).

Lino Ferrero

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