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Un trattore per le donne di Kalongo

Un trattore per le donne di Kalongo
Foto di Colombo

IMPEGNO PER L’AFRICA «Dopo aver ricevuto conferma dell’imminente spedizione da Alba del terzo trattore ai fratelli ugandesi della savana di Kalongo vogliamo ringraziare per quanto fatto in tanti anni di impegno e carità». Lo dice Priska Ojok Auma, profuga dall’Uganda che da molti anni vive in Italia, a Bassano del Grappa: vi è stata inviata dai missionari Comboniani, dopo aver subito il massacro di dieci familiari.

In seguito a trentamila morti e dopo un quarto di secolo di guerra a Kalongo, negli anni passati, è arrivata la pace e le condizioni della popolazione sono migliorate, anche grazie agli aiuti italiani. Gli albesi hanno già molto collaborato con l’invio di due trattori e per il sostegno alle scuole.

Prosegue Priska, molto attiva nella raccolta di fondi a favore del suo popolo: «Quella albese è stata una presenza benefica, verso una popolazione martoriata. Le donazioni hanno avuto due obiettivi precisi: sostenere l’istruzione locale – la scuola di Amyel con i suoi quattrocentocinquanta bambini è feconda – e incentivare l’agricoltura, con la fornitura di mezzi meccanici che permettono di coltivare zone sempre più ampie. L’agricoltura è un vero e proprio motore per l’Uganda, migliorando la condizione della popolazione, che riesce a trovare sostentamento in una terra fertile e piena di risorse».

Un trattore per le donne di Kalongo 1
Foto di Ettore Colombo

Nel cuore di Priska c’è un grande ringraziamento agli albesi: «Un grazie sentito, che viene dal cuore di chi vive ogni giorno queste situazioni quasi sconosciute ai più e dimenticate dalla comunicazione di massa. Un grazie d’ammirazione per chi aiuta, senza volerne un tornaconto. Un grazie, perché senza di voi molto di quanto c’è nel Nord Uganda non ci potrebbe essere».

C’è infatti un gruppo di persone nell’Albese che opera da anni per dare sostegno. Se ne fa portavoce Flavio Molino: «I due trattori inviati negli anni scorsi lavorano ancora, ma denunciano la fatica. Già erano usati quando sono stati donati nel 2011 e nel 2015. Ora hanno un po’ di acciacchi, qualche fermo macchina per gomme bucate e molto altro. Abbiamo così deciso di inviare un mezzo nuovo, che garantisca maggiore affidabilità. Va detto che il cambiamento climatico colpisce duro, con un’aggravante in Uganda: perdere il raccolto vuole dire fare la fame. Il nuovo trattore», che sarà, tra l’altro, gestito dalle donne di Kalongo, «è dotato di una piattaforma di produzione internazionale, in modo di avere ricambi sempre disponibili in qualsiasi parte del mondo.

A sostenerci in questo nuovo progetto abbiamo Priska, che molti albesi conoscono per il grande lavoro a favore della sua gente. Inoltre, c’è Severino Marcato che infonde il coraggio disinteressato alla base di queste operazioni. La ditta Gavarino macchine agricole di Alba ha fornito il trattore e l’attrezzatura e sopporta i pagamenti non sempre immediati.

Speriamo di riuscire a mantenere il nostro impegno anche organizzando varie manifestazioni, con l’infaticabile Loredana, che si spende per vendere collane artigianali realizzate dalle donne ugandesi. Inviare il mezzo agricolo in Uganda aiuterà a produrre nuovi raccolti e a sfamare tanti amici. Contiamo su tutti voi!».

Per aiutare il nuovo progetto si possono contattare: Daniela e Flavio Molino, telefono 340-646.36.05, Severino Marcato 335-10.10.326, Loredana Ninetti 339-379.39.46.  

g.a.

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