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I lavoratori di Egea si ritrovano davanti all’azienda con i sindacati

Domani (19 marzo), nell'ambito degli obbligazionisti, si giocherà la sopravvivenza dell'azienda multiservizi nata ad Alba

Lavoratori Egea in presidio 2

ALBA C’è chi indossa la divisa da oltre trent’anni ed è molto vicino al pensionamento, ma anche chi è arrivato più di recente, così come gli interinali, assunti tramite agenzie di somministrazione, in certi casi anche da anni: di fronte alla sede di Egea in corso Nino Bixio, questa mattina, 18 marzo, si sono ritrovati parecchi dipendenti dell’azienda. L’occasione è stato il picchetto organizzato da Filctem Cgil, il sindacato presente in azienda. Si è unito anche Fit Cisl, che rappresenta i dipendenti addetti ai trasporti nel comparto ambiente.

L’obiettivo? Far sentire, in modo pacifico, la voce dei lavoratori. E ricordare che, «oltre alle perdite di chi ha investito, a rischio c’è la sopravvivenza di un gruppo che dà lavoro a oltre mille persone, con le rispettive famiglie», come ha ricordato Walter Biancotto di Cgil. Il momento è decisivo: proprio domani, nell’ambito della composizione negoziata della crisi d’impresa, verrà convocata la nuova assemblea degli obbligazionisti, dopo il mancato accordo raggiunto la scorsa settimana. Se l’esito sarà positivo, Egea potrà salvarsi. Altrimenti sarà destinata al fallimento.

Lavoratori Egea in presidio 5

Dal canto loro, i dipendenti esprimono soprattutto un grande senso di smarrimento: «Prima di questa doccia fredda, avrei mai dubitato di quest’azienda. Lo stipendio è sempre arrivato e continua ad arrivare puntuale. Le condizioni di lavoro sono buone», dice un lavoratore di Egea ambiente. «Cosa dire, poi, dell’immagine di benessere che veniva trasmesso in pubblico dai vertici, tra assemblee fastose e nuove aperture? Mi viene da pensare, con il senno di poi, che fosse tutto un bluff per nascondere i reali problemi. A farne le spese siamo noi, che ora rischiamo il posto di lavoro».

Un altro lavoratore di Egea Acque: «Da mesi, non ci informano di ciò che accade. Ciò che sappiamo lo scopriamo dai giornali», dice. Dal cancello, piantonato da due Carabinieri, escono le auto con a bordo alcuni dirigenti. «Certo, ci piacerebbe saperne un po’ di più, ma direttamente da chi ci paga lo stipendio».

Qualcuno nomina Iren: «Speriamo non si tiri indietro, vista la situazione disperata», commenta un altro dipendente. Assente al picchetto l’amministrazione comunale attuale. Presenti, invece, il candidato sindaco del centro-sinistra Alberto Gatto, il consigliere comunale del Pd Gigi Garassino e il consigliere regionale del Pd Maurizio Marello.

Francesca Pinaffo

 

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