ASTI Anche Coldiretti Asti si è unita alla lunga missiva, contenente l’elenco delle priorità, per sollecitare risposte concrete e rapide relativamente alle criticità locali in riferimento a siccità e acqua, fauna selvatica, filiere, peste suina africana e flavescenza dorata. La lettera è stata indirizzata da Coldiretti Piemonte al governatore della Regione Alberto Cirio.
Con l’obiettivo di raggiungere i risultati partendo dalla voce degli agricoltori, anche Coldiretti Asti ha organizzato, sul territorio di competenza, una serie di incontri, a cui hanno preso parte numerosi associati (questi hanno concorso a raggiungimento del dato regionale, nei giorni scorsi, di 15mila imprenditori partecipanti).
Durante le riunioni sono state ribadite diverse criticità, alcune delle quali di carattere comunitario e nazionale, altre di competenza dell’Amministrazione regionale, rispetto a cui urge una puntuale azione di analisi e di programmazione.
Nello specifico, l’elenco include la gestione irrigua, il sostegno alle filiere produttive (molti settori del comparto agricolo sono in forte criticità e quindi è necessario lo stanziamento di ingenti risorse per lo sviluppo e per dare liquidità alle imprese), l’emergenza relativa alla peste suina africana (che rischia di mettere in difficoltà l’intero comparto suinicolo piemontese), i danni da fauna selvatica e da predazioni e gli effetti del cambiamento climatico, per il quale risulta imprescindibile un’azione della Regione in termini di prevenzione e ricerca per problematiche nuove e future, in particolare di carattere fitosanitario.
«Sono solo alcune delle tematiche essenziali sottoposte all’attenzione del governatore Cirio, anche in relazione a quella che sarà la strategia programmatica dei prossimi cinque anni, in una regione bisognosa di interventi urgenti», hanno ribadito il presidente e il direttore di Coldiretti Asti Monica Monticone e Diego Furia, in linea con il presidente di Coldiretti Piemonte Cristina Brizzolari.
«In un momento come questo, è prioritario mettere i nostri imprenditori agricoli nelle condizioni di poter fare impresa, senza ulteriori ostacoli e spese. Per questa ragione, la politica deve cambiare passo e diventare tempestiva. La parola d’ordine è adesso», hanno concluso Monticone e Furia.
Manuela Zoccola