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Riceviamo e pubblichiamo la lettera del gruppo Uniti per Alba dopo il Consiglio comunale di lunedì 22 aprile

Il 25 aprile e l'antifascismo accendono la discussione in Consiglio comunale
Foto: Beppe Malò

Ad ALBA ultima seduta del Consiglio comunale e ultime figuracce della maggioranza di centrodestra. (Per conoscere tutta la cronaca della serata di ieri potete leggere i nostri articoli cliccando: Tensioni in Consiglio comunale ad Alba: rischia di saltare il numero legale e Il 25 aprile accende la discussione in Consiglio comunale).

Ieri sera, lunedì 22 aprile, si è tenuta l’ultima seduta del Consiglio comunale per quanto concerne il quinquennio 2019-2024. È stata una seduta particolarmente densa di delibere (19) non tanto per un’improvvisa fiammata di laboriosità della Giunta ma, in molti casi, per la volontà di portare a termine iter deliberativi che da anni languivano nei cassetti del sindaco. Le delibere di maggior peso erano quelle legate all’approvazione del rendiconto dell’esercizio 2023. È pur vero che, dall’analisi dei documenti, è emersa una sostanziale stabilità della situazione finanziaria del Comune di Alba, in buona misura da attribuire alla solidità del contesto socio-economico della città e alla fedeltà dei contribuenti albesi. Per contro abbiamo avuto la conferma che l’Amministrazione guidata dal sindaco Bo non ha saputo sfruttare al meglio le opportunità derivanti da tale favorevole situazione per mettere in campo progetti indispensabili per lo sviluppo della città. Tale difficoltà emerge già dall’esame della gestione delle entrate correnti, sempre sottostimate in fase di programmazione iniziale per poi essere distribuite in tanti piccoli rivoli nel corso dell’esercizio, perdendo così la possibilità di implementare o potenziare servizi strategici, in particolar modo negli interventi sociali. 

Ancor più irrazionale appare la gestione della parte investimenti: a fronte di una previsione particolarmente corposa di oltre 25 milioni di euro, il totale impegnato ammonta ad appena 7,7 milioni, circa il 30%. A fronte di queste cifre risulta scontato chiedersi se più che di buona programmazione non si tratti di propaganda spicciola, in linea d’altronde con le dichiarazioni rilasciate dal sindaco Bo alcune settimane fa in cui si favoleggiava di investimenti nel quinquennio di 82 milioni di euro. Molto preoccupante risulta anche la gestione del personale: a fronte di carenze sempre più marcate di addetti ai vari uffici comunali che ne stanno compromettendo l’operatività, la Giunta Bo si nasconde dietro il rispetto dei limiti di spesa previsti dalla legge senza riuscire a impegnare tutte le risorse disponibili per coprire i buchi nell’organico. 

Dall’esame della situazione patrimoniale è emersa in modo eclatante l’impatto della crisi Egea sui conti del Comune: il rendiconto prende atto che se n’è andato in fumo l’intero valore della partecipazione pari a 5.937.319,47 euro! Questo danno si aggiunge a quelli ben maggiori che hanno dovuto subire la nostra Città e il suo territorio sotto forma di perdite degli azionisti, obbligazionisti e fornitori. A fronte di questi numeri ormai certificati risulta evidente l’inadeguatezza dell’azione, o ancor meglio dell’inazione, del sindaco Bo che, a fronte delle sollecitazioni che in questi due anni abbiamo sempre manifestato con forza affinché assumesse un ruolo attivo nella soluzione della crisi, si è sempre defilato. Altrettanto negativo è il giudizio sull’operato del presidente del Consiglio di sorveglianza Giuseppe Rossetto che è venuto meno ai suoi compiti istituzionali. E suona come una sorta di epitaffio la frase pronunciata dall’assessore Ferrero: «Siamo consapevoli che siamo arrivati al fondo». Alla buonora! 

In chiusura di seduta abbiamo vissuto l’ennesimo episodio di disgregazione della maggioranza del sindaco Bo: anche ieri sera, su una delibera, è mancato il numero legale a causa delle assenze dei consiglieri di centrodestra. Dopo una sospensione della seduta e un precipitoso ritorno in aula del presidente Boeri, assentatosi per un malessere, i lavori sono ripresi. A questo punto, purtroppo, il presidente Boeri, dimenticandosi del suo ruolo istituzionale di garante dei diritti di tutti i consiglieri, ha pensato bene di proferire ripetuti insulti (bastardi) nei confronti dei consiglieri dell’opposizione. La gravità del fatto si commenta da sola e non bastano le scuse che successivamente Boeri ha manifestato: mai nel Consiglio Comunale di Alba si era arrivato a tanto, mai si era scesi così in basso. Alba merita molto di più, Alba deve cambiare. 

Uniti per Alba 

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