RIFIUTI Per il terzo anno, Gazzetta d’Alba lancia la campagna #PuliamoAlba, ideata a partire da un problema di forte attualità: l’abbandono di rifiuti in città e non solo. Dalle lattine e dalle bottiglie di plastica nelle aiuole in centro, per arrivare a vere proprie discariche abusive in mezzo alla natura, sono tante le segnalazioni che abbiamo raccolto nel tempo.
Il format della campagna sarà lo stesso delle scorse edizioni: per inviare una segnalazione, sarà sufficiente scrivere un’email all’indirizzo puliamolangheroero@gmail.com, con le immagini dell’area da ripulire e un’indicazione del luogo. Oltre all’email, le segnalazioni potranno essere inoltrate come messaggio attraverso le pagine social di Gazzetta d’Alba o tramite l’hashtag #puliamoalba.
Tutte le segnalazioni verranno caricate in tempo reale sulla mappa interattiva disponibile sul sito Internet gazzettadalba.it: ogni punto indicherà una zona da ripulire, se di colore rosso. Se il logo diventa verde, significa che la zona è stata ripulita.
E visto che lo scopo della campagna è portare all’attenzione dell’amministrazione cittadina l’incuria relativa ad alcune zone, anche quest’anno si ripeterà la collaborazione con il Comune di Alba, nell’ambito della giornata di Spazzamondo, la mobilitazione ambientalista organizzata insieme alla fondazione Crc.
Quest’anno, in realtà, le giornate saranno due: il 17 maggio verranno coinvolte le scuole e il 25 maggio potranno partecipare tutti i cittadini, da soli o in gruppo. Gazzetta d’Alba fornirà al Comune i risultati della mappa, così da cercare di ripulire i punti che riceveranno più segnalazioni.
A tal proposito, la campagna è già entrata nel vivo, con le immagini di un’area trasformata in discarica: è la zona di strada Riondello, nei pressi del ponte strallato, dove più volte è già stata segnalata la presenza di abitazioni abusive. Le immagini mostrano la presenza di cumuli di rifiuti. Dice l’autore della segnalazione: «A volte i rifiuti vengono persino bruciati, senza alcuna attenzione per i potenziali danni per l’ambiente».
Francesca Pinaffo