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Asti-Cuneo / Gribaudo: «Persino sul sito della Regione, il Presidente affermava in un documento ufficiale che i lavori sarebbero terminati entro quest’anno»

L’autostrada Asti-Cuneo attende ancora la valutazione
autostrada A33 Asti-Cuneo, cantiere Roddi

AUTOSTRADA Mercoledì 2 ottobre, si terrà al Ministero un incontro sullo stato dei lavori dell’ultimo lotto dell’Asti-Cuneo, dopo l’ulteriore slittamento delle tempistiche: tramontata l’ipotesi del 2024, annunciata fino a pochi mesi fa, è tramontata. C’è una nuova scadenza: il secondo semestre del 2025.

A intervenire sul tema è anche la parlamentare e vicepresidente nazionale del Pd Chiara Gribaudo: «La ricostruzione dei fatti che hanno portato a un nuovo rinvio per l’apertura definitiva dell’autostrada Asti – Cuneo indicano che ci sono due responsabili evidenti: il presidente di Regione Alberto Cirio e il ministro dei trasporti Matteo Salvini»,  dichiara.

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Chiara Gribaudo.

E prosegue: «Persino sul sito della Regione, nell’ottobre scorso, il Presidente  affermava in un documento ufficiale che i lavori sarebbero terminati entro quest’anno. Dall’ottobre 2023 fino a maggio di quest’anno i due se le sono cantate e suonate sui giornali. Su questo ritardo ci sono evidenti responsabilità del Ministro Salvini, perché mentre lui parlava e prometteva non si curava che il suo ministero inoltrasse le autorizzazioni necessarie, che infatti sono arrivate due giorni fa con sei mesi di ritardo.

La Asti – Cuneo è stata definita la Salerno – Reggio Calabria del Piemonte dagli imprenditori locali, già penalizzati anche dagli enormi ritardi sulla riapertura del tunnel del Tenda. Il Presidente Cirio chiede di sospendere il pagamento del tratto autostradale interessato, ma questo non basta. E non bastano neanche le scuse. Servono risposte serie e certe».

 

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