BRA È stata celebrata domenica 29 settembre la festa della Società ortolani nella cappella costruita all’inizio degli orti braidesi con una Messa officiata da padre Gianfranco Testa, braidese, missionario della Consolata davanti a una grande partecipazione di fedeli. Al termine della funzione, Guglielmo Bruno, ha mostrato la pergamena e letto il messaggio arrivato da papa Francesco per l’occasione.
La Società degli ortolani a Bra
Nasceva il 1° settembre del 1895 la Società ortolani di Bra, che vedeva tra i suoi fondatori 42 agricoltori appartenenti a famiglie che fecero da allora la storia di questa florida categoria braidese. Quei 42 ortolani che 110 anni or sono si associarono portavano i cognomi Morino, Tallone, Brizio, Bonardo, Costantino, Fissore, Aprile, Giaccardi, Abellonio, Bruno, Grosso, Bonino, Almonte, che per anni costituirono la vera forza della Società ortolani. Oggi, a partecipare ai festeggiamenti sono i discendenti di quelle famiglie, impegnati nel lavoro faticoso degli orti.
La chiesa dedicata a San Pietro in Vincoli
La sua costruzione negli orti fu a sostituzione della preesistente demolita per il passaggio della ferrovia. La cappella si presenta ad aula unica con facciata a capanna in laterizio a vista e intonaco. Si trova in buono stato di conservazione. Uno delle persone che hanno scritto sulla cappella è Giuseppe Bonardo, una vita negli orti; proseguendo una tradizione di famiglia è deceduto nella sua abitazione all’età di 85 anni. Appartenente alla famiglia dei Bernabò (soprannome con cui i Bonardo sono riconosciuti in città), morto nel 2016.
La decisione di costruire questa chiesa avvenne il 15 gennaio 1928 durante un’assemblea della Società ortolani, svoltasi presso il ristorante Badellino su proposta di Alessandro Garombo. Gli ortolani, per oltre trent’anni si erano riuniti nella chiesa dedicata a Nostra Signora del Monserrato (vicino alla stazione ferroviaria in una saletta adiacente a questa chiesa). Nel 1927, per lavori d’ingrandimento della stazione ferroviaria di Bra e la costruzione del passaggio a livello, veniva decisa la demolizione di questa chiesa. Questa cappella sostituisce quindi questo edificio demolito.
La direzione della Società di quell’anno, presidente Francesco Bruno, prese a malincuore questa decisione. Il terreno per edificare la nuova chiesetta venne donato da Giovanni Battista Grosso e il geometra Mussino fu colui che fece il progetto e con il contributo di tutte le 43 le famiglie che a quell’epoca costituivano la Società dei giardinieri venne costruita la nuova cappella degli Orti che venne benedetta il 31 agosto 1930. Sopra l’altare venne posta l’artistica statua di San Pietro in Vincoli e un quadro che si trovavano nella chiesa di Nostra Signora del Monserrato. Ora campeggerà questa pergamena dono del Papa Francesco.
La festa degli Orti a Bra
«Un tempo eravamo 70 famiglie di ortolani – dice Liliana Bonardo, una Bernabò che ci accompagna – ora siamo solo più quattro. Oltre alla pandemia che ci ha impedito di vederci, sono alcuni anni che non celebriamo più la Messa o il Rosario nel mese di maggio, si è messa anche di mezzo una disposizione della curia torinese, che non voleva più si celebrasse qui». Nell’occasione della festa la Messa ritorna e raduna ancora oggi tanti fedeli.
Oggi la chiesa è quasi sempre chiusa, segno di questo mondo contadino e rurale che sta scomparendo e con essa la devozione religiosa. La chiesetta viene aperta in occasione della festa degli Ortolani, l’ultima domenica di settembre.
Lino Ferrero