SPERIMENTAZIONI Il presidente dell’Associazione dei Comuni del Moscato Pietro Cirio, il vice Luca Luigi Tosa e il consigliere Bruno Penna hanno compiuto un sopralluogo nei vigneti oggetto di sperimentazioni da parte di Agrion. La fondazione presieduta da Giacomo Ballari si occupa di ricerca, innovazione e sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese. Il progetto Vigneto resiliente nasce proprio con l’obiettivo di verificare e adattare alcune innovazioni di pronta applicazione che possono essere importanti per la sopravvivenza dei vitigni piemontesi al cambiamento climatico. Il lavoro, frutto della collaborazione tra Agrion i produttori dei sorì eroici e l’Associazione Comuni del Moscato, è finanziato dalla Banca d’Alba.
Le tecniche scelte sono l’applicazione del Caolino, l’impiego di reti ombreggianti e la distribuzione del Biochar. Il Caolino è stato applicato con cannone irroratore in un vigneto di Santo Stefano Belbo: la sostanza è una polvere di roccia bianca che, riflettendo la luce in eccesso che colpisce chiome e grappoli, è in grado di diminuirne la temperatura tra i due e i sei gradi. Le reti ombreggianti di colore bianco, invece, sono state montate in un’azienda agricola di Calosso per contenere lo stress termico. Il Biochar, utilizzato in un’azienda vitivinicola santostefanese, è un carbone vegetale che può avere effetti positivi sulla fertilità chimica, fisica e biologica del terreno. Tre interventi in grado di dare risultati nel breve periodo e supporto immediato alle aziende nel fronteggiare la siccità e le ondate di calore che impattano decisamente sulla qualità e sulla quantità della produzione viticola.
Fabio Gallina