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La Maratona fenogliana ha celebrato i ventitré giorni della città di Alba

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Paolo Di Paolo. Foto Marcato

ALBA La Maratona fenogliana mercoledì 9 ottobre ha vissuto un’edizione speciale per inaugurare nel miglior modo gli ottant’anni di Alba libera, dei fenogliani ventitré giorni (dal 10 ottobre al 2 novembre 1944) in cui la città rimase – per la prima volta – un’isola nel mare nero della Repubblica sociale di Mussolini.

L’appuntamento si è tenuto al teatro Sociale. Come ha spiegato Bianca Roagna, direttrice del centro studi Beppe Fenoglio, «abbiamo ritenuto appropriato organizzarla nell’anniversario della vigilia della liberazione». I brani selezionati sono tratti proprio dal romanzo Il partigiano Johnny e dal racconto I ventitré giorni della città di Alba. «Li hanno letti undici studentesse liceali albesi che hanno aderito al progetto Pcto attivato con la collaborazione di Futuralba, coordinati da Andrea Bosca».

I testi selezionati «appartengono a due libri in cui Fenoglio affronta lo stesso fatto storico in due modi diversi. I ventitré giorni sono contenuti nella sua prima raccolta, del 1952, e il racconto ha il sapore di una cronaca asciutta, lineare e vissuta con distacco. Nel Partigiano Johnny, pubblicato postumo nel 1968 a cura di Lorenzo Mondo, l’episodio occupa alcuni capitoli centrali. Come hanno affermato i critici la grandezza di Fenoglio sta (anche) nell’offrire due sguardi differenti, legati anche alle diverse età in cui scrisse».

Le voci sono state accompagnate dalle suggestioni sonore di Mimmi Maselli, «con lui avevo collaborato per la lettura di Un giorno di fuoco a Gorzegno e il risultato era stato apprezzato. A introdurre e commentare c’era Paolo Di Paolo. Finalista al premio Strega con Romanzo senza umani, era stato al teatro Sociale dieci anni fa per una lezione sui ventitré giorni».

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