
ASTI-CUNEO Qual è il punto di vista della Regione sulle problematiche di funzionamento del sistema di pagamento free flow, introdotto sul tratto da Asti a Govone dell’A33? Se la concessionaria ha espresso il suo punto di vista e i cittadini continuano a evidenziare gravi criticità, quella che manca è la voce delle istituzioni.
Gazzetta d’Alba ha interpellato l’assessore ai trasporti Marco Gabusi: «Come ho spiegato in altri interventi, sono perfettamente al corrente dei disagi creati dal sistema e comprendo le reazioni degli utenti. Il pagamento del pedaggio non deve diventare un incubo, il sistema deve funzionare in modo corretto, così da non creare le difficoltà che sono emerse in questa prima fase. Con la stessa chiarezza, vorrei dire che non discuto il principio e la scelta di questa nuova tecnologia», afferma.
«Siamo al lavoro confrontandoci con la concessionaria»
I problemi, però, ci sono. E questo è un dato oggettivo: «Si tratta di un sistema che rappresenta il futuro: tutte le nuove concessioni, tra cui la tangenziale di Torino, prevedono il passaggio a questo tipo di meccanismo per l’esazione del pedaggio. Proseguiremo nel confronto con il gestore, affinché si trovi una soluzione, e in breve tempo, ai disservizi che sono all’origine delle proteste da parte degli utenti». Gabusi prosegue: «È chiaro che, se tutto fosse informatizzato, pagare sarebbe molto più semplice. Ma anche gli utenti occasionali e i turisti non dotati di strumenti di telepedaggio devono potere effettuare il pagamento senza problemi. Non va sottovalutato il fatto che lo stesso sistema, per la Pedemontana in Lombardia, ha avuto molto più tempo per essere messo a punto. D’altro canto, non è stato chiesto agli automobilisti di pagare in Bitcoin. In ogni caso, ribadisco che l’impegno è massimo: sono certo che sarà tutto a posto e in fretta».
Abbiamo provato a raccogliere il parere anche del presidente della Regione, Alberto Cirio, ma purtroppo senza riscontro: prima era negli Stati Uniti e poi a Roma.
Beppe Malò
