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Abitare il piemontese: la parola della settimana è Prevòst

Significa parroco, curato, sacerdote, custode: una parola evocativa che, nelle ultime settimane, ha suscitato curiosità

Il laboratorio teatrale di Tibaldi, promosso dalle associazioni albesi 1
L'attore Paolo Tibaldi

ABITARE IL PIEMONTESE Da più di un messe il sommo Pontefice nonché Vescovo di Roma è stato nominato. I piemontesi che hanno ascoltato l’annuntio vobis del successore Papa Francesco, se non si sono immediatamente orientati con il nome Robert Francis, avranno sicuramente trovato d’istinto una certa familiarità con il cognome: Prevost. Che abbia origini italiane, addirittura piemontesi, neanche troppo ancestrali, è ormai appurato. Non che si voglia fare risalire a tutti i costi anche questo Papa al Piemonte, ma l’albero genealogico sembra suggerire così. Comunque sia, quel cognome così evocativo ha suscitato curiosità e battute per il suo significato correlato all’attività di Sua Santità.

Prevòst, infatti, rientra a pieno titolo nel lessico piemontese, certamente riconducibile in parte alla traduzione italiana di prevosto. Il significato di Prevòst è, appunto, parroco, pievano, curato. In senso ampio significa proprio custode. Sebbene alcuni piemontesi dicano e scrivano prevòstȓ, semplificando la derivazione a vòstȓ preve, l’etimologia pare risalire al latino classico praepositum (comandante, sovrintendente, ufficiale) che, nel latino medievale, ha assunto anche il significato di vescovo, attraverso il francese prévôt. I confronti d’obbligo conducono al provenzale prebosde e al tedesco profoss.

Sor Prevòst pijé dëȓ vòst, si dice per invitare l’ospite a servirsi del dono (tendenzialmente mangereccio) che lo stesso ha portato. Quando invece non si verificavano matrimoni di Carnevale si diceva: porté ëȓ prevòst ans o liàm (letteralmente: portare il prete sul letame). Quanti cognomi nacquero indicando un mestiere, una provenienza o comunque una caratteristica distintiva! Ora Prevòst significa anche Papa, al quale vanno i migliori auguri, visto che Gazzetta d’Alba arriva anche in Vaticano.

Paolo Tibaldi

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