
di Francesca Pinaffo
ALBA – La Fiera del tartufo è l’evento cardine dell’autunno albese. Se nei giorni scorsi è stata annunciata la data di presentazione del calendario della manifestazione – sarà mercoledì 9 luglio presso la Biblioteca della Pinacoteca Accademia Ambrosiana di Milano -, è tempo delle prime anticipazioni, in questo caso in materia di folclore.
Il 2025, in particolare, determinerà la chiusura di un capitolo. Almeno per ora. Lo ha annunciato in anteprima a Gazzetta d’Alba Luca Sensibile, presidente della Giostra delle cento torri (l’ente che custodisce e valorizza la tradizione dei borghi cittadini). Era l’ottobre del 2020 quando, con le mascherine, il Palio degli asini tornava nella sua cornice originaria: piazza Risorgimento, con la corsa attorno al duomo. Una soluzione così apprezzata da essere confermata, poi, negli anni successivi. Nel 2021 è arrivata la seconda novità: separare la rievocazione dal Palio, che tradizionalmente si svolge la prima domenica di ottobre. Il sabato precedente è diventato così il momento degli episodi portati in scena da ciascun borgo.
Nel 2025 cambierà tutto: il Palio, domenica 5 ottobre, tornerà in piazza Cagnasso. E la rievocazione non ci sarà. La corsa verrà preceduta dalla sfilata «animata» dei borghi, ciascuno con un tema, ma non si svolgerà alcuna rappresentazione. Le proposte alternative presentate dall’ente Fiera alla Giostra – la rievocazione nella piazza del mercato, il sabato precedente alla corsa, o in in piazza Duomo, ma senza spalti – per i borghi non sono idonee a mantenere il livello della manifestazione.
L’articolo completo e le motivazioni della decisione dei borghi sul numero di Gazzetta d’Alba in edicola da questa mattina, 17 giugno
