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Il progetto Langaverde è avviato verso lo stop

Un polo turistico da 80 ettari tra Grinzane Cavour e Diano

DIANO-GRINZANE Langaverde è il progetto di polo turistico presentato a novembre ai proprietari terrieri di zona Conforso, nel tratto di fondovalle che, partendo da Gallo, si estende lungo il Talloria alle pendici delle colline di Grinzane. L’obiettivo sarebbe di realizzare su una superficie di 80 ettari un campo da golf, un albergo, una serie di ville, un bike club dedicato al cicloturismo, una palestra, una Spa, una piscina e una serie di locali per attività varie. Alcuni rappresentanti dell’Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langhe e Roero con l’agronomo Edmondo Bonelli hanno incontrato di recente i sindaci di Diano e Grinzane Cavour, oltre ad altri amministratori interessati e il progettista di Langaverde, l’architetto Davide Abbona.

L’incontro era stato chiesto dall’associazione per manifestare le criticità del progetto. Cesare Cuniberto a nome dell’Osservatorio ha detto: «Abbiamo ricordato la gravità del cambiamento climatico, del consumo di suolo fertile e la necessità di tutelare la biodiversità in un’area che già soffre il coltivo intensivo di viti e noccioleti». Anche se lo scopo di Langaverde sarebbe turistico, secondo l’Osservatorio, «il campo da golf non si sostiene senza le residenze. Quindi è una speculazione edilizia». Cuniberto prosegue: «Ci sono già due campi da golf a 18 buche a Cherasco e Pralormo e due impianti sono falliti a Novello e Monforte». L’agronomo Edmondo Bonelli ha aggiunto: «Non è il caso di sacrificare ulteriore terreno per attività che non sono connesse direttamente all’economia e alla natura agricola del territorio. Un campo da golf inquina molto più di quanto si possa immaginare. Il verde ha parametri talmente perfetti da richiedere trattamenti chimici molto più elevati rispetto al vigneto, al noccioleto o altre coltivazioni della zona. Caricare ulteriormente una superficie così vasta con trattamenti chimici sarebbe assurdo. Inoltre il campo da golf avrebbe bisogno di quantitativi di acqua enormi e anche questo è incompatibile col nostro territorio».

Il 90 per cento dei terreni interessati è nel territorio di Diano; il 10 per cento a Grinzane Cavour. Il sindaco di Diano Ezio Cardinale ha sondato l’interesse dei proprietari terrieri e ha preso atto dei punti critici segnalati dall’Osservatorio. «I privati hanno deciso in larga parte di non aderire al progetto e noi ne abbiamo semplicemente preso atto. Era il primo step ineludibile», ha detto. Anche il Comune di Grinzane ha espresso la propria freddezza di fronte al progetto. Spiega il sindaco Gianfranco Garau: «L’ultima riunione, che ha visto la presenza dell’Osservatorio del paesaggio e dei tecnici, è stata molto costruttiva e si sono affrontati diversi punti. Il nostro approccio è sempre stato quello di ascoltare tutti gli attori coinvolti. L’idea alla base del progetto, che ancora non ha una dimensione concreta, presenta criticità. Sono emersi dubbi sulla sostenibilità dell’opera e sulla sua invasività. Nella zona interessata del nostro Comune ci sono pioppeti e noccioleti da proteggere. Diverse perplessità ci erano state manifestate anche dalla maggior parte dei cittadini, i cui terreni sarebbero stati interessati dai lavori». Al momento il progetto sembra dunque sospeso.

Giorgia Barile e Daniele Vaira

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