GOVONE Si è tornati a guardare al futuro con speranza e ottimismo alla casa di riposo di Govone Le Radici. Martedì 21 giugno è stata organizzata una merenda sinoira per tutti gli ospiti della della residenza.
La struttura è stata teatro di un evento inserito nel progetto di terapia occupazionale sviluppato dagli educatori Silvano Icardi, Noemi Selitto e Cristina Flori con l’ obiettivo di sviluppare programmi innovativi legati alla valorizzazione del territorio.
“Grazie alla disponibilità della società cooperativa ‘Nuova assistenza’, che ha partecipato attivamente con i suoi operatori e la sua coordinatrice Fiorella Ghezzo, abbiamo offerto agli ospiti della Casa di riposo un pomeriggio diverso dal solito – afferma Silvano Icardi –. Attraverso la terapia occupazionale lavoriamo con l’obiettivo di rendere gli anziani più attivi, attraverso stimoli che arrivino dal loro passato e dalle precedenti esperienze lavorative, culturali, di vissuto personale. Nel farlo cerchiamo sempre un riferimento al territorio, che può arrivare dall’interazione con un artista o attraverso un prodotto della terra come il vino, capace di risvegliare i ricordi di gioventù e legati al lavoro duro e instancabile delle donne e degli uomini oggi ospiti delle Case di riposo”.
Oltre alla cantina vinicola di Barbaresco “Baracco Pietro”, rappresentata da Renato Baracco, all’evento hanno preso parte anche Emilio Cantamessa e Monica Tordella, rispettivamente presidente e direttrice della fondazione Residenza “SS. Carlo e Francesco”(cui fanno capo le due Case di Riposo di Govone e Guarene). Mattatore di giornata, Claudio Perosino, con la sua arte comica: l’attore e cabarettista astigiano – noto al pubblico per aver calcato, tra gli altri, il prestigioso palcoscenico di Zelig – ha intrattenuto con alcuni sketch gli ospiti della Casa di Riposo govonese. “Con questo progetto – conclude Icardi – stiamo costruendo un percorso legato alla valorizzazione di quelle radici, che alla nostra impresa sociale danno il nome, che costituiscono il cuore della nostra storia, a partire da quella degli anziani, custodi di memorie che vorremmo tramandare alle nuove generazioni”.
Elisa Rossanino