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Corte costituzionale: «Illegittimo il blocco degli stipendi»

ECONOMIA. Il 24 giugno, la Corte costituzionale (Consulta) ha dichiarato «illegittimo il blocco dei contratti e degli stipendi della Pubblica amministrazione, ma non per il passato». Quindi ai lavoratori pubblici non spettano gli arretrati. Il congelamento fu deciso nel 2010 dal governo Berlusconi e dopo fu sempre confermato.

Stupisce la differente linea tenuta dalla Corte rispetto al 30 aprile scorso sull’identica questione delle pensioni. Allora la rivalutazione delle pensioni, sospesa nel 2011 dal governo Monti, fu ripristinata con sentenza retroattiva. La Consulta impose al Governo – dove per ora c’è Renzi – di rimborsare gli arretrati e scavò un buco potenziale nei conti pubblici di 17,5 miliardi di euro. Manco a dirlo, Renzi cerca qualche furbata per pagare solo 2 miliardi.

Se la Consulta avesse chiesto per il pubblico impiego la stessa rivalutazione retroattiva che ha voluto per le pensioni, la nuova voragine del bilancio statale avrebbe inghiottito 35 miliardi di euro. Il Governo avrebbe dovuto inventare l’ennesima scappatoia per evitare all’Italia la fine della Grecia. Siamo la patria del diritto e anche del rovescio. Da noi, troppe leggi nascono sbagliate. Poi vengono corrette secondo l’umore del giorno.

Giacomo Battaglino


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