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Il Moscato d’Asti piace ai rapper americani

Uva

Se sul mercato il Moscato d’Asti tiene, è grazie soprattutto negli Stati Uniti. «Su 30 milioni di bottiglie prodotte – ha spiegato il presidente dei produttori Giovanni Satragno – 20 milioni vengono consumate in America, dove imperversa la Moscato mania».

bicchiere di moscato
Uno dei motivi è, secondo Luciano Ferraro, che lo ha scritto nella rubrica DiVini del Corriere della sera citando un articolo del New Tork Times, la Moscato-mania tra i rapper a stelle e striscie. «Il rapper Jay-Z, cantante che, con la compagna Beyoncé, ha un patrimonio da un miliardo di dollari», avrebbe boicottato lo Champagne per «l’intervista del capo di maison che considerava dannose le foto con bottiglie francesi dei ricconi pieni di gioielli (come qualche rapper). Per protesta il mondo dell’hip-hop si tuffò sul Moscato».
Il vino dolce tipico delle Langhe albesi e astigiane, nota Ferraro, è citato anche in brani: «Il rapper Drake canta di una bevuta di “una bottiglia intera”, con aragoste e gamberi. Mentre Kendrick Lamar ritma: “Quando le cose si fanno difficili da digerire / abbiamo bisogno di una bottiglia di Moscato”».
La notizia da oltreoceano segue quelle poco incoraggianti sul “fratello maggiore” del Moscato, l’Asti spumante. Le vendite di quest’ultimo sono in calo, soprattutto a causa della crisi e dell’embargo verso la Russia. Saranno circa dieci milioni le bottiglie di Asti docg che rimarranno sugli scaffali rispetto al 2014, come Gazzetta ha scritto nelle scorse settimane.

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