Il 23 settembre parte l’osteria sociale per inserire giovani divesamente abili

Il 23 settembre parte l’osteria sociale per inserire giovani divesamente abili

ALBA Dopo l’apertura dei campi da tennis ad aprile e della piscina a giugno, a breve al centro sportivo e ricreativo San Cassiano si potrà anche pranzare e cenare.
L’osteria sociale Magna Neta aprirà i battenti sabato 23 settembre, a partire dalle 17, quando verrà inaugurata l’intera struttura e presentato il progetto. A seguire, una tavola rotonda per conoscere e confrontare altre realtà italiane che si muovono nella stessa direzione.
In cabina di regia del rinnovato circolo di San Cassiano c’è il Consorzio sinergie sociali, che ha rilevato il centro lo scorso marzo, affidando le gestioni lavorative alla cooperativa Astrolavoro e tutto ciò che riguarda gli impianti sportivi e il loro utilizzo all’associazione sportiva dilettantistica Lisport.
L’obiettivo è favorire l’inserimento lavorativo di ragazzi diversamente abili, come spiega il direttore del consorzio, Gian Piero Porcheddu: «La stagione estiva è andata molto bene, con una buona risposta di pubblico. Al momento lavorano all’interno del centro alcuni ragazzi con diverse problematiche: intendiamo proseguire su questa strada e dare questa opportunità a persone che frequentano i nostri centri, ma anche ai giovani che verranno segnalati dai servizi sociali della zona».
L’osteria sociale non poteva mancare: «Proporremo un ambiente conviviale, aperto a tutti. Saremo aperti a pranzo, con menù di lavoro, e a cena, quando si potrà scegliere alla carta tra le proposte dei nostri cuochi. La struttura è perfetta per eventi e per feste a tema, per giovani e per famiglie, per albesi e per turisti, che potranno scoprire in questo modo una realtà nuova sul territorio», aggiunge Porcheddu. «Abbiamo in programma una serie di collaborazioni col territorio e ci auguriamo di vedere sempre più persone!».
In più, l’osteria proporrà ai clienti un vino speciale: «Grazie a una cantina di Neive, abbiamo ideato la nostra etichetta “Le ballerine”, abbinata a un buon Dolcetto: sarà un vino socialmente libero», conclude il direttore.
Francesca Pinaffo

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