Nasce a Paroldo il corso per diventare pastori

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PAROLDO Per affrontare il problema del difficile ricambio generazionale in un settore impegnativo come quello della pastorizia, Coldiretti Piemonte, Inipa (l’ente di formazione dell’organizzazione agricola) e il Comune di Paroldo stanno lavorando a un progetto innovativo (almeno a livello nazionale) che dovrebbe concretizzarsi in primavera. Si tratta di un corso per la formazione di addetti all’allevamento nel settore ovicaprino.

Nelle scorse settimane la Coldiretti regionale ha avviato una campagna informativa sui social network per iniziare a raccogliere adesioni, mentre il Comune di Paroldo, attraverso una delibera di Giunta, ha dato il proprio sostegno al progetto. Spiega il sindaco Piercarlo Adami: «Il nostro paese ha una storica vocazione nel campo della pastorizia. Per questo motivo abbiamo pensato di promuovere questa iniziativa in collaborazione con la Coldiretti per cercare di formare nuove figure da inserire nel settore dell’allevamento e dare possibilità di lavoro ai giovani».

Maggiori dettagli sul corso per aspiranti pastori arrivano dal vicedirettore di Coldiretti Piemonte Enrico Rinaldi: «Il percorso formativo è in fase di progettazione. Negli ultimi anni abbiamo riscontrato una crescita dell’interesse dei giovani nei confronti dell’attività agricola. L’obiettivo è creare un corso di formazione che fornisca gli elementi di base a chi intende operare nel settore dell’allevamento ovino e caprino».

Un albergo diffuso tra le case di pietra
La parte teorica del corso per addetti alla pastorizia si svolgerà in borgata Cavallini.

Il corso dovrebbe essere articolato su 600 ore di lezione, teoriche e pratiche, che impegneranno gli allievi per alcuni giorni alla settimana. La parte teorica si svolgerà in borgata Cavallini, a pochi passi dal centro di Paroldo, nelle caratteristiche case di pietra che nel corso degli anni il Comune ha acquisito e ristrutturato. La parte pratica prevede invece visite di studio e 120 ore di stage in allevamenti dell’alta Langa. Gli allievi del corso riceveranno nozioni sull’allevamento, la gestione dei pascoli, la trasformazione e la valorizzazione delle produzioni e la gestione delle aziende agricole. Tutte “materie” che un tempo venivano tramandate a voce di padre in figlio, ma che gli aspiranti pastori del terzo millennio dovranno studiare a scuola per potersi dedicare a un’attività in continua evoluzione.

«Puntiamo a sviluppare un percorso formativo il più completo possibile, coinvolgendo come docenti anche alcuni imprenditori locali del settore», prosegue Rinaldi, aggiungendo che la campagna di promozione avviata sui social ha già riscosso un buon interesse. Il vicedirettore della Coldiretti regionale sottolinea anche che l’iniziativa non ha precedenti in Italia, mentre corsi simili esistono in Francia, Spagna e Svizzera.

Corrado Olocco

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