Furti in abitazione tra Torino, Cuneo e Asti: in manette la banda del succhiello

Il sondaggio di Gazzetta sulla SICUREZZA
Immagine di repertorio

TORINO In manette la “banda del succhiello” come era stato denominato dagli inquirenti il gruppo di “topi d’appartamento” responsabile di 79 furti fra le provincie di Torino, Cuneo e Asti. I 6 (cinque albanesi e un italiano) avevano elaborato un metodo di scasso originale che prevedeva l’uso di un arnese da falegname il succhiello (un trapano manuale) usato per praticare un buco nelle finestre delle abitazioni bersaglio attraverso il quale, facevano scattare la serratura e si introducevano nei locali.

Il gruppo era specializzato nelle razzie in ville, gli obiettivi scelti con cura e la marcia di avvicinamento compiuta, per evitare di essere sorpresi, a piedi attraversi sentieri nei boschi (a essere “scelte” erano case isolate talora abitate da anziani ai quali venivano sottratte anche le auto). «Sono fissato, sono entrato dentro e ho fatto la foto della figlia» con questa “innocente” esternazione, il capo-branco commentava uno dei suoi “divertimenti” preferiti: fotografare, a mò di trofei, nel sonno le vittime ignare all’interno delle abitazioni svaligiate (la banda colpiva anche se in casa c’erano i proprietari).

Le ordinanze di custodia cautelare sono scattate per 4 uomini (tre albanesi e un italiano), gli altri due componenti sono stati sottoposti a fermo. Dovranno rispondere delle accuse di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti in abitazione, di autovetture e di ricettazione. Dieci le auto restituite ai proprietari assieme a due pistole anch’esse rubate, i ladri utilizzavano, per i colpi vetture intestate a prestanome e sono stati trovati in possesso di due armi illegali.

Davide Gallesio

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