Si rinnova il rito della distribuzione dei “micun”. La festa risale al 1612

Si rinnova il rito della distribuzione dei “micun”. La festa risale al 1612
Una passata edizione della tradizionale festa.

BELVEDERE LANGHE Si terrà domenica 5 maggio, alle 16.30, la secolare festa dei micun. Come accade ogni anno, dal 1612, i pani vengono benedetti la seconda domenica dopo Pasqua nell’oratorio dei Santi Fabiano e Sebastiano. L’antica festa è gestita dalla Confraternita di san Sebastiano, composta dai batù, traduzione dialettale di “flagellanti”. Nel corso della cerimonia i pani vengono poi portati in processione, insieme alla statua di san Sebastiano, nel centro storico, intorno ai ruderi del castello;
poi vengono benedetti e distribuiti ai cittadini all’interno della chiesa.

I micun vengono preparati solitamente il venerdì precedente la festa. A realizzarli sono alcuni anziani del paese e un gruppo di giovani che prima impastano la farina col lievito naturale, poi dividono la pasta in pezzi del peso di circa 500 grammi ciascuno. Dopo una lievitazione di circa quaranta minuti, i pani vengono infornati. La ricetta è segreta ed è tramandata all’interno della confraternita.

Nel giorno della festa, i pani sono portati nella chiesa, dove vengono disposti intorno all’altare e ai piedi della statua di san Sebastiano e dopo la processione avviene la distribuzione. Un confratello legge ad alta voce il registro degli iscritti chiamando i confratelli a ritirare il pane benedetto. Sono solo i maschi a ricevere i micun e solitamente a ritirarli è il più anziano della famiglia. I pani vengono poi distribuiti anche ai forestieri. La tradizione prevedeva di portare i micun a casa e conservarli il più a lungo possibile. Venivano consumati a piccoli pezzi per fini terapeutici per uomini e animali, con funzione propiziatoria di fertilità agraria, della dentizione dei bambini e del parto degli animali.

Debora Schellino

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